Falsi finanzieri, arrestati altri tre componenti della banda
Sono finiti agli arresti domiciliari all'alba di oggi - ad opera degli uomini della Squadra Mobile di Trapani - anche gli ultimi tre componenti della ...
Sono finiti agli arresti domiciliari all'alba di oggi - ad opera degli uomini della Squadra Mobile di Trapani - anche gli ultimi tre componenti della banda ritenuta responsabile della rapina aggravata compiuta in un'abitazione del quartiere san Giuliano e per la quale, il 15 marzo dello scorso anno erano stati arrestati in flagrante i palermitani Giovanni Beonem Luigi Verdone, Antonio Patti e Giuseppe Marrone, accusati anche di sequestro di persona. In quell'occasione i rapinatori avevano simulato di essere appartenenti alla Guardia di Finanza e, dopo essere entrati nell'appartamento, sotto la minaccia delle armi si erano fatti consegnare la somma di 940 euro. Si tratta di Francesco Li Mantri, 45 anni, Vito Roccia, 31 anni, e Michele Pala, 60 anni. I malviventi, per riuscire nel loro intento, si erano presentati a bordo di un auto a cui era stato installato un lampeggiante simile a quelli di cui sono dotate le auto delle Fiamme Gialle e indossando giubbotti riconducibili a quel Corpo. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile avevano consentito di arrestare, nel luglio 2013, Giuseppe Di Maggio ed Emanuele Li Mantri, rispettivamente di 56 e 22 anni, i quali, insieme ad un altro soggetto indagato a piede libero, avevano fornito ai complici palermitani l’indispensabile supporto logistico, informativo ed operativo per la realizzazione della rapina, procurando indicazioni sulle vittime, sulle loro abitudini di vita e sulle loro disponibilità economiche. Francesco Li Mantri, uno dei tre arrestati di stamane, è risultato essere, insieme al figlio Emanuele fermato in precedenza, anche lui tra coloro che avevano partecipato alla pianificazione della rapina. Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno potuto fare piena luce anche su altri reati. Vito Roccia è stato individuato come l’autore di un furto aggravato commesso a Trapani lo scorso aprile ai danni di un negozio di pneumatici. In quella circostanza il giovane, insieme ad altri complici e dopo aver forzato la saracinesca dell'esercizio commerciale, aveva sottratto 20.000 euro in contanti. Michele Pala, invece, è ritenuto essere responsabile, insieme a Giuseppe Di Maggio, del furto avvenuto, la notte tra il venerdì ed il sabato santo dello scorso anno, avvenuto della chiesa "Nostra Signora di Fatima". I due si erano impossessati della corona della statua della Madonna. Pala, noto alle cronache giudiziarie come autore di numerosi reati contro il patrimonio e per essere stato arrestato in flagranza, lo scorso 10 dicembre, insieme ad un complice, per porto in luogo pubblico di una pistola con matricola abrasa e sei cartucce. I due si aggiravano con fare sospetto all'interno del centro commerciale Expert di Trapani, probabilmente con l'intenzione di compiere una rapina. Francesco Li Mantri è stato posto agli arresti domicilari a Ravenna, ad opera degli agenti della locale Squadra Mobile dato l'uomo risiede in quella città da qualche mese.
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