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Erice, quattro famiglie in cerca di serenità

02 Maggio 2019 11:09, di Redazione
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Sono quelle dello smottamento di via Adragna del 2018

Da oltre un anno attendono, prima fiduciosi ed ora sfiduciati, di sapere quale sarĂ  il proprio destino. Si tratta delle quattro famiglie che abitavano cortile Adragna, a Casa Santa Erice, che dal 28 febbraio della scorso anno si sono visto sconvolgere la vita.
Quella sera i Vigili del fuoco di Trapani intervennero nel cortile Adragna in quanto lo smottamento del costone roccioso che, da alcuni anni, si trovava ingabbiato da una rete metallica paramassi, rinforzata da cavi d’acciaio e ancorata alla sommità nel terreno, aveva ceduto. Parti di marmo erano arrivati vicini ad  un'abitazione e questo aveva consigliato di evacuare  quattro nuclei familiari della zona. Meno di un mese dopo, il 27 marzo, due abitazioni vennero danneggiate a seguito  dello smottamento di una porzione del costone della montagna. Nessuna vittima, per fortuna, visto che le quattro famiglie che vivevano nelle case erano state fatte evacuare.
I pezzi di roccia hanno trascinato con sé le reti metalliche poste a protezione e sfondato le pareti delle abitazioni proprio in corrispondenza delle camere da letto. Il sindaco Daniela Toscano annunciò di voler  emanare un provvedimento per garantire una sistemazione alternativa alle famiglie evacuate dato che i tempi di risoluzione della problematica sembrano decisamente allungarsi. Da allora per i proprietari è iniziato un periodo di attesa e di incertezza., Come scrive a trapaniggiseianchetu la signora R.M. , proprietaria di una queste quattro case, “ad oggi non si sa che fine faranno le nostre case e c è un passa parola su chi deve risarcire il danno. Inoltre non possiamo nemmeno entrarci noi perché abbiamo ancora un ordinanza di sgombero”.
Le quattro famiglie che abitavano in cortile Adragna, da un anno, ricevono dal Comune di Erice un contributo per pagare l’affitto di  una casa che, come scrive la signora, “in attesa del bilancio da marzo non ci rimborsano”. La famiglia di R.M. ha  contattato chiunque potesse aiutarli, anche un avvocato. Nell’attesa il comune di Erice ha effettuato dei  lavori sulla montagna per  metterla in sicurezza,  ma al termine di essi nessuno si è sinora preso la responsabilità di certificare che la zona sia sicura, in modo da far decadere l’ordinanza di sgombero.
Superata questa fase, che comunque non sembra possa avvenire in tempi brevi, poi si dovrà decidere cosa fare. “Dopo un anno di riunioni tra Prefetto,Comune e Regione – scrive la signora -  ancora non si sa se quelle case vanno abbattute o ristrutturate”.  E qui sorge un altro problema. Per il comune di Erice le spese di questi interventi sono a carico della Regione Sicilia, servizio di Protezione Civile regionale, “ma da quello che sappiamo noi – scrive R.M. - trattandosi di sole quattro case è il comune a doverlo fare”. Nelle more di una soluzione, di fatto la famiglia, in un anno,  ha sinora effettuato tre traslochi e non ha ancora certezza alcuna della stabilità.

Una famiglia, quella di R.M. , con  “un bambino che in due anni di vita ha già cambiato tre case e fa molta rabbia sentirsi dire che novità non ce ne sono e poi vedere finanziare progetti molto futili”. Peraltro, alle spalle della casa c’è una cisterna scoperta che nessuno si è preoccupato di coprire”. Sin qui, secondo quanto ci scrive la nostra lettrice (cui diamo credito anche in forza delle drammatiche foto che ci ha inviato a corredo della segnalazione) lo stato delle cose. Una situazione che come ben si comprende è molto grave e che pregiudica la serenità di famiglie  (quattro, poche certamente, ma che non di meno hanno diritto alla loro tranquillità sia individuale che familiare) che sono vittime della incuria del territorio e che rischiano di rimanere invischiate in un vergognoso rimpallo di competenze tra enti pubblici. La signora R.M. chiede che si ponga fine a questa vicenda decidendo una volta per tutte se la zona è in sicurezza e che fine faranno le case e, soprattutto, loro.
Ci auguriamo di poter, al piĂ  presto, dare notizie positive sulla definizione di questa vicenda.

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