Palermo
Era la “figlioccia” e la “postina” di Matteo Messina Denaro
Richiesta di condanna a otto anni per la campobellese Martina Gentile
Rino Giacalone17 Dicembre 2024 - Cronaca
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    Palermo – Otto anni di reclusione. Questa la richiesta avanzata dalla Procura antimafia di Palermo per Martina Gentile, figlia della maestra di Campobello di Mazara Laura Bonafede, già condannata per associazione mafiosa, risultata essere braccio operativo nella latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Per la Gentile, figlia dell’ergastolano Salvatore Gentile, l’accusa è quella di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Stamane dinanzi al gip del Tribunale di Palermo è stato il pm Gianluca De Leo a tenere la requisitoria durante la quale ha ripercorso le fasi salienti dell’indagine. Per la Procura di Palermo risulta provato il fatto che la figlia della storica compagna di Matteo Messina Denaro, abbia fatto parte della ristretta rete di fiancheggiatori del boss. Tanto da essere ritenuta la “figlioccia” del boss. Martina Gentile, destinataria a suo tempo di una richiesta di misura cautelare, sottoposta dal dicembre dell’anno scorso agli arresti domiciliari, si sarebbe divisa tra il lavoro in uno studio tecnico di Campobello di Mazara e quello di supplente in una scuola di Pantelleria e l’attività di “postina” per i pizzini del boss.

    Corrispondenza che talvolta lei ha nascosto nel passeggino con sua figlia appena nata. Messina Denaro per lei aveva speso parole di apprezzamento per la ragazza, chiamata in codice Tan. Una giovane pronta a recepire i valori mafiosi: in un necrologio dedicato al nonno, il boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, aveva pubblicamente scritto: “onorata di appartenerti”, per la Procura quelle parole sarebbero state indirettamente indirizzate proprio a Matteo Messina Denaro. Martina Gentile è stata quindi “uno degli ingranaggi indispensabili del sistema di comunicazione – hanno sostenuto nella richiesta accolta dal gip – ingegnato dal latitante, grazie al quale questi ha anche potuto mantenere la indispensabile sponda di Laura Bonafede nella condivisione e gestione delle strategie mafiose sul territorio di Campobello di Mazara”.

    Si sarebbe interfacciata anche con Lorena Lanceri, la vivandiera di Messina Denaro, moglie di Emanuele Bonafede, altri personaggi cruciali nella latitanza del boss Messina Denaro, e per questo già condannati per mafia. E tutto questo già almeno due anni prima della cattura del pericoloso latitante di Cosa nostra trapanese. E per la “figlioccia” Martina Gentile, Matteo Messina Denaro non sarebbe stato avaro nei regali, per lei anche una collana Bulgari. La giovane donna non ha mai risposto alle domande dei pm, ha solo fatto una dichiarazione spontanea: “Da bambina gli ho voluto bene. Ma ora ho capito di aver sbagliato”. Ma intanto su richiesta della Procura dei minori, Martina Gentile ha perso momentaneamente la responsabilità genitoriale della figlioletta: per i giudici c’è il concreto rischio che la donna trasmetta la subcultura mafiosa alla piccola.




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