Enac Ryanair, il 7 gennaio a confronto

Trapani, 30 dicembre 2009- Uno spiraglio, piccolo, ma che comunque potrebbe essere importante, si apre nella vicenda Enac-Ryanair che ha portato la co...

Trapani, 30 dicembre 2009- Uno spiraglio, piccolo, ma che comunque potrebbe essere importante, si apre nella vicenda Enac-Ryanair che ha portato la compagnia aerea iralndese ad adottare la decisione di sospendere tutte le tratte nazionali a far data dal 23 gennaio a causa dei problemi legati all' utilizzo di documenti di riconoscimento che, per Ryanair, debbono essere rigorosamente carte di identità e passaporti. Poiche'  la sudetta compagnia  continua  a mettere in dubbio il rispetto ed il rigore dei controlli di sicurezza da parte delle autorita' italiane, cosa che secondo l'Enac "crea allarmi infondati e scredita l'immagine del nostro Paese a livello internazionale",  il presidente dell'Enac, Vito Riggio, sentito il ministro dell'Interno Roberto Maroni ed il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, ha convocato per il 7 dicembre il Comitato Interministeriale per la sicurezza del trasporto aereo e degli aeroporti,  presenti le autorita' di pubblica sicurezza e tutte le autorita' e gli enti preposti alla sicurezza in ambito aeroportuale. Durante la riunione saranno esaminati gli argomenti avanzati da Ryanair che avrà modo di  illustrarli direttamente visto che i dirigenti della compagnia sono stati convocati  un'ora dopo  presso la Direzione Generale dell'ente. Nel comunicato ufficiale dell'Enac, inoltre, viene sottolineato come "Ove le dichiarazioni di Ryanair risultassero, come assolutamente sono, infondate, ne verranno tratte tutte le dovute conseguenze", una affermazione di cui non si comprende bene il tenore, se sia una minaccia o una considerazione conseguenziale. La stessa nota di convocazione, inoltre, usa due termini molto duri sulla posizione della Ryanair che "continua pervicacemente e pretestuosamente a mettere in dubbio il rispetto ed il rigore dei controlli di sicurezza da parte delle autorita' italiane", due avverbi che non lasciano spiragli di comprensione, ma piuttosto inaspriscono gli animi. Per quanto riguarda il futuro dei collegamenti interni, e quindi anche di Trapani - Birgi, le possibilità sono legate per fortuna a filo doppio con realtà ben più forti di Trapani, quali Pisa, Alghero e Bergamo. In questo ultimo scalo, la forza politica dei parlamentari del Nord e della bergamasca  si farà valere e quindi, a cascata, un beneficio ne dovrebbe venire anche per lo scalo trapanese. Per il quale, ad oggi, se non siamo stati distratti dalle feste, non si è levata una voce a difesa da parte dei "panza parata" politici che in altre occasioni hanno sfilato con mostrine e medagliette vantando crediti che, in considerazione di quanto sta avvenendo in queste ore, forse non erano tutte farina del proprio sacco, ad eccezione, solo oggi, del vice presidente dell' Ars Camillo Oddo che in una richiesta avanzata al presidente della Regione Lombardo sollecita l'intervento della Regione per salvaguardare l'aeroporto Vincenzo Florio di Birgi, sottolineando come, a suo avviso,  ci siano tutte le condizioni per trovare un accordo che lasci da parte prese di posizione ed incomprensioni, ma occorre una mediazione istituzionale e politica affinché le parti possano sedersi attorno ad un tavolo e definire un'intesa che sia a vantaggio degli utenti". Oddo evidenzia come "L'aeroporto di Birgi ha annunciato appena pochi giorni fa il milionesimo passeggero. La Ryanair ha deciso d'investire su questo scalo e l'ha fatto con iniziative che hanno ricevuto il consenso dei passeggeri e del territorio tutto" ricordando come " in provincia di Trapani ci sia particolare preoccupazione per il braccio di ferro in atto", rimarcando come non si possa mettere a repentaglio "lo sviluppo di un aeroporto per una questione di documenti di riconoscimento.

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