Ecco il nuovo Dpcm.
Alimentari e farmacie senza pass.
Senza il Green Pass non sarà consentito acquistare beni che non siano considerati primari ma si potrà andare a fare la spesa anche se sprovvisti della carta verde, quindi ci si potrà recare agli ipermercati.
Si potrà andare in questura ad esempio nel caso si volesse presentare una denuncia ma non invece per rinnovare il passaporto: il governo chiude il Dpcm con l'elenco dei servizi e delle attività essenziali per accedere alle quali non servirà la certificazione verde introducendo la possibilità per i titolari dei negozi di effettuare controlli a campione per evitare così che la norme possano essere aggirate dai no vax.
L'elenco dei locali a cui si potrà accedere: ipermercati, supermercati, discount, minimercati e altri esercizi di "alimentari vari", mentre sono escluse ad esempio le enoteche in cui c'è la possibilità di bere e mangiare.
Sarà possibile accedere senza il Green Pass dai benzinai, negli esercizi commerciali che vendono legna, pellet e ogni tipo di combustibile ad uso domestico e per il riscaldamento, " esercizi specializzati e non in articoli igienico-sanitari", farmacie, parafarmacie e altri articoli " specializzati per la vendita di articoli medicali, ortopedici e di ottica anche non soggetti a prescrizione medica".
Sarà consentito l'accesso per l'approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie e a quelle veterinarie per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura".
Viene confermata la possibilità di entrare negli uffici Postali e nelle banche ma solo per riscuotere " pensioni o emolumenti non soggetti ad obbligo di accredito". Le misure saranno in vigore dalla data di inizio dell'efficacia del Dpcm e in ogni caso non oltre il primo febbraio, quando partirà l'obbligo del pass per negozi, banche, poste e uffici pubblici. Da quella data cambierà anche il Green Pass cioè la sua durata la quale verrà ridotta da 9 a sei mesi e finiranno una lista di divieti che sono stati introdotti con il decreto della vigilia di Natale: non sarà più obbligatoria, salvo proroga, la mascherina all'aperto in zona bianca e sarà possibile tornare a organizzare feste e riapriranno anche le discoteche, tutte queste misure scadono il 31 gennaio.
Si pensa anche a dei ristori per una cifra che dovrebbe essere all'incirca di 360 milioni per le discoteche, le piscine, fino alla filiera del tessile. In base a quanto si apprende da alcune fonti di governo , tra le misure messe a punto dal Mise per il nuovo decreto con i cosidetti ristori ci saranno 200 milioni quest'anno per le attività che hanno subito l'impatto maggiore a causa della crisi sanitaria e altri 160 milioni che andranno a rifinanziare in parte il fondo per il sostegno di queste attività ed in parte ad altri meccanismi di aiuto come il credito d'imposta.
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