Disagi nei collegamenti con le isole, i comandanti Liberty Lines: "Noi garantiamo la sicurezza"
I comandanti della Liberty Lines non ci stanno ad essere indicati come i responsabili dei disagi nei collegamenti con le isole minori lamentati anche...
I comandanti della Liberty Lines non ci stanno ad essere indicati come i responsabili dei disagi nei collegamenti con le isole minori lamentati anche, nei giorni scorsi, dal sindaco delle Egadi e dai sindacati. "Nonostante fosse chiaro e lampante che le ripetute interruzioni dei servizi fossero originate unicamente dalle cattive condizioni meteomarine che hanno imperversato per giorni - si legge nella nota diffusa alla stampa - si è voluto insinuare lo stesso che le sospensioni fossero, invece, addebitabili a scarsa professionalità del personale navigante se non addirittura organizzate a bella posta dall’Azienda. Niente di più falso! Sappiamo molto bene che taluni fantomatici sedicenti intenditori di mare sono abituati ad esternare giudizi strampalati limitandosi a guardare i trecento metri di mare davanti alla banchina, ovvero, con ancor maggior faciloneria, improvvisando paragoni insensati con le piccole paranze con cui i pescatori vanno in giro". "Chi da una vita va per mare da professionista e conosce normative e regolamenti - sottolineano i comandanti degli aliscafi - sa che è compito ed obbligo del comandante assumere le proprie decisioni valutando bene tutte le condizioni, comprese quelle di visibilità , che potrà incontrare durante l’intera tratta di navigazione, avuto anche riguardo alle particolari caratteristiche tecnico-nautiche dell’aliscafo (o di altra unità veloce), che è decisamente un’unità differente dai vari pescherecci, con limiti operativi imposti dalle autorità competenti e che devono essere rispettati". I comandanti della Liberty Lines sottolineano di avere "sempre lavorato e sempre lavoreremo con rispetto verso l’utente e con l’unica preoccupazione di garantire il servizio di collegamento in totale sicurezza. Tutti noi - proseguono - siamo saliti a bordo degli aerei, ma certamente nessuno si permette di mettere lingua sulle procedure di volo o di discutere le decisioni dei comandanti. In verità non sapremmo nemmeno come sederci al posto di pilotaggio. Ecco, in un mondo normale, al medesimo approccio dovrebbe attenersi chi invece è aduso a sproloquiare su materie su cui è totalmente a digiuno, quali quelle connesse alla conduzione di mezzi nautici veloci". "A tali avventurieri della parola - concludono - consigliamo, se proprio non riescono a fare a meno di provare l’ebrezza della visibilità mediatica, di suscitare piuttosto le attenzioni del pubblico su argomenti sicuramente più interessanti e non del tutto privi di fondamento, quali le condizioni degli ormeggi, generalmente fatiscenti come, ad esempio, a Marettimo dove da anni persiste un fondale basso che mette a rischio i mezzi anche con poca risacca, nell’indifferenza di chiunque, oppure a Favignana che continua a contare su uno scalo inadeguato di cui si parla da vent’anni. Tutti sanno e nessuno prende i dovuti provvedimenti… Inutile annoiare con disamine tecniche su esposizione ai venti, illuminazione e strutture delle banchine di cui il lettore poco capirebbe, e che noi comandanti siamo ben disponibili a spiegare nei particolari anche ai sindaci, quantomeno a quelli sul serio interessati". "Purtoppo oggi, ancora nel 2018 - conclude la nota dei comandanti - la linea di condotta è la seguente: se il Comandante ormeggia pure con risacca, tutto finisce bene, tanto l’importante è solo arrivare a casa; se invece se omettiamo lo scalo siamo degli incompetenti, senza minimamente riflettere sul fatto che se dovesse accadere qualcosa di spiacevole chi rischia (e poi paga) è solo il comandante".
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