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Daniela De Luca nuovo segretario Cisl Palermo Trapani

27 Novembre 2014 12:34, di Niki Mazzara
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Donne al comando del sindacato. Dopo Anna Maria Furlan al nazionale, la Cisl sceglie una donna a capo della struttura provinciale di Trapani-Palermo. ...

Donne al comando del sindacato. Dopo Anna Maria Furlan al nazionale, la Cisl sceglie una donna a capo della struttura provinciale di Trapani-Palermo. Si tratta di Daniela De Luca , 50 anni, sposata, due figlie, che è stata eletta con 84 voti su 89 votanti, dai delegati che compongono il consiglio generale del sindacato. La De Luca succede a Mimmo Milazzo eletto segretario generale Cisl Sicilia. De Luca, palermitana, per sei anni segretario regionale Cisl Sicilia, a fianco di Maurizio Bernava, ormai segretario confederale nazionale, si definisce “figlia della generazione Dalla Chiesa”. “L’assassinio del Prefetto venuto a Palermo a combattere la mafia partendo dal ripristino della legalità ‘del quotidiano’ ha lasciato in me, come a tanti giovani di allora, un segno profondo e mi ha dato una spinta verso l’impegno sociale”. Fra le priorità, ha affermato il neo segretario, “la tutela delle fasce deboli, la richiesta di serie politiche di sviluppo che contrastino la crisi che ormai soffoca le città e di vere politiche sociali per i tanti poveri”. La crisi nera ha colpito i territori di Palermo e Trapani, con 46 mila posti persi nel capoluogo siciliano negli ultimi 4 anni, 40 mila destinatari di ammortizzatori sociali solo quest'anno, oltre 13 mila a Trapani, dove solo quest'anno le imprese cessate, secondo i dati della Camera di commercio, sono state oltre 2500. Il tasso di disoccupazione nel capoluogo supera il 20% ma la maggior parte oltre il 60 sono giovani laureati, sale a 22,5% a Trapani. Nelle due città, solo nel settore del commercio negli ultimi due anni sono andati persi oltre 2 mila posti di lavoro, e solo a Palermo 6 mila sono quelli a rischio nel settore dei call center. “E' un vortice recessivo che porta con sé un fortissimo disagio sociale – ha aggiunto De Luca – lo ribadiamo, deve essere affrontato con adeguate politiche di sviluppo costruite con le parti sociali e le associazioni di categoria, che siano in grado di valorizzare le specificità dei territori e con politiche sociali che rispondano ai bisogni delle tante famiglie in difficoltà e in povertà. Lanciamo inoltre, l'appello a tutti i comuni : si taglino gli sprechi, si razionalizzi la spesa in modo tale da non diminuire anzi rifocillare i capitoli dei bilanci destinati ai servizi sociali”. Laurea in giurisprudenza inizia proprio da bancaria la sua militanza nella Cisl. Si interessa sin da subito di tematiche familiari e di genere e della conciliazione lavoro-famiglia. Nel 2006 responsabile del coordinamento donne della Cisl siciliana quindi, nel 2009, è eletta alla segreteria regionale della Cisl. Le tematiche sociali dunque in primo piano: “La povertà dilaga, le città soffrono nella carenza di interventi di politiche sociali destinate a chi ha più bisogno, ma accanto alle necessarie tutele per i più poveri e disagiati, siamo pronti a lavorare su un patto sociale di emergenza fra il mondo sindacale, dell'associazionismo, le istituzioni, gli industriali per mettere in campo reali interventi economici che possano arginare la desertificazione produttiva e sostenere i consumi”. Per i senzacasa, ormai oltre 10 mila solo a Palermo “l'utilizzo dei beni confiscati alla mafia e il contributo alloggiativo ci sembrano le strade migliori per affrontare l'emergenza”. Sulle vertenze di Trapani ha aggiunto De Luca “chiediamo presto l'inserimento a lavoro di tutti i 135 lavoratori del Gruppo 6Gdo, della partecipata della provincia Megaservice, dopo il licenziamento dei 61 lavoratori si sono bloccate le attività di manutenzione strade scuole, i servizi cimiteriali fondamentali per i funzionamenti dei territori”. Sempre a Trapani , “ci preoccupa la vertenza del porto, si attendono lavori fondamentali per la realizzazione della nuova area dello scalo e i fondi ministeriali, oltre un milione e 200 mila euro, sono tornati indietro perché inutilizzati per via della vertenza che coinvolge una società che fa parte del patrimonio sequestrato ai fini della confisca. Si sblocchi subito la vicenda, per tutelare i 23 lavoratori e il futuro dell'importante infrastruttura della città dal quale dipende anche uno dei settori cruciali, il turismo”. “Attiviamoci tutti insieme insomma, se tutte queste vertenze non avranno presto soluzione ci troveremo dinnanzi ad oltre 5 mila famiglie senza futuro”.

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