AttualitàTrapani – Il Ministero dell’Interno ha stanziato 19.726.980 euro per l’affidamento del servizio all’interno del Cpr di contrada Milo, che avrà durata biennale con possibilità di proroga per un ulteriore anno. La struttura, con una capienza massima di 204 posti, rappresenta uno degli snodi in Sicilia per il sistema di trattenimento dei migranti.
Il capitolato prevede un costo giornaliero pro capite di 52,98 euro per ciascun posto, calcolato su 730 giorni, pari a 7.889.781,60 euro, a cui si aggiungono oltre 3,9 milioni di spese non soggette a ribasso.
La gara. pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e sulle piattaforme telematiche, sarà aggiudicata secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, anche in presenza di una sola offerta valida. Responsabile del procedimento è il Libero Consorzio Comunale di Trapani in collaborazione con la Prefettura.
Il Cpr di Trapani (Milo) è stato inizialmente gestito dalla cooperativa Badia Grande, il cui contratto è stato prorogato e poi rinnovato con procedura negoziata fino al 2019. Dal 2021 il centro è gestito dalla cooperativa sociale “Vivere Con” in Ati con il consorzio Hera, individuati dapprima tramite procedura negoziata e successivamente assegnatari a seguito di procedura di gara aperta. Il nuovo appalto punta a garantire la gestione di una struttura che resta cruciale nel sistema dei rimpatri ma che continua a sollevare interrogativi sul rispetto dei diritti delle persone.
La struttura di contrada Milo, attivata nel 2014 come Centro di identificazione ed espulsione e dal 2018 riconvertito in Hotspot a fronte del cospicuo aumento degli sbarchi nel porto cittadino, è stato negli anni teatro di rivolte, scioperi della fame, ma ci sono stati anche evasioni e tentativi di evasione dalla struttura, che per dicersi periodi è stata anche chiusa a seguito di danneggiamenti e incendi anche gravi.
Episodi questi, legati alle difficili condizioni materiali e ai tempi di trattenimento dei migranti.
Negli anni i migranti trattenuti nella struttura in attesa di essere trasferiti nei loro Paesi hanno segnalato qualità e quantità di cibo insufficiente, gravi difficoltà di accesso ai servizi sanitari, legali, sociali e psicologici. Secondo le testimonianze raccolte, i servizi igienici erano privi di porte. Molti trattenuti hanno denunciato l’assenza totale di informazioni.
Nel periodo 2018-2024, il Cpr di Trapani ha avuto un procapite prodie medio di euro 28,81, molto al di sotto del dato nazionale. Nello stesso periodo il costo complessivo della struttura è stato di oltre sette milioni e settecentomila euro, di cui il 35,1% spesi per costi di manutenzione straordinaria. Nel 2024 il Cpr di Trapani è costato oltre un milione e ottocentomila euro, per un costo medio di un singolo posto pari a quasi ventiduemila euro.
Per quanto riguarda poi i rimpatri: ne sono stati eseguiti il 66,9%, un valore superiore alla media nazionale. Le uscite per decorrenza dei termini, si attestano all’1,8%, oltre otto punti in meno rispetto al resto del Paese.
