Palermo – La Procura di Palermo ha notificato un avviso di conclusione indagine a Giuseppe Di Giorgi, marito di Sabrina Caradonna. L’uomo nel luglio scorso fu trovato in possesso di una pistola e con 50 pallottole di cui uno in canna nel corso di un blitz effettuato a Mazara del Vallo da polizia e carabinieri mentre perquisivano un condominio a Mazara del Vallo. Per gli altri indagati, l’inchiesta prosegue.
In particolare lo scorso luglio, seguendo la pista delle numerose chiavi trovate nella disponibilità di Matteo Messina Denaro al momento della cattura e di alcuni fiancheggiatori portarono polizia e carabinieri a perquisire un condominio di Via Castelvetrano a Mazara del Vallo. Le perquisizioni furono estese anche alle abitazioni dei fratelli Caradonna. All’interno della cabina armadio della stanza matrimoniale di Sabrina Caradonna, fu rinvenuta una pistola semiautomatica Walther. Giuseppe Di Giorgi ha raccontato di aver trovato l’arma dieci anni fa, mentre faceva jogging vicino a un passaggio a livello. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che la pistola aveva la stessa matricola di un’arma acquistata nel 1996 da un carabiniere in servizio a Trapani.
Giuseppe Di Giorgi, è accusato di detenzione di un’arma clandestina, favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena. Per l’accusa di porto dell’arma, il Riesame aveva annullato, ma i magistrati continuano a insistere.
Gli inquirenti stanno cercando di chiarire il reale ruolo dell’intero edificio in via Castelvetrano e degli spazi adiacenti. Rimane da svelare se quei garage controllati dagli investigatori e aperti con alcune delle chiavi trovate a Lorena Lanceri, l’operaio comunale Andrea Bonafede e alla sorella del boss osalia Messina Denaro fossero semplicemente nascondigli qualcosa di più per il boss e per le attività della sua rete.