Messina
Confiscati beni per circa 6 milioni di euro a una coppia di coniugi della famiglia mafiosa barcellonese
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Redazione1 Ottobre 2025 - Cronaca
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    Messina – Nelle provincie di Messina e Crotone, i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e personale della Direzione Investigativa Antimafia di Messina hanno eseguito un ordine di confisca di beni emesso dal Tribunale del capoluogo peloritano nei confronti di una coppia di coniugi, appartenenti all’articolazione della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto.

    La confisca ha riguardato due società operanti nel settore edile e dieci veicoli (compresi mezzi d’opera), una abitazione residenziale e dieci terreni, per circa sei milioni di euro.

    Il provvedimento è scaturito da una richiesta della Dda di Messina a conclusione di complesse indagini, che nel gennaio 2018 erano culminate con l’operazione “Gotha IV”, quando i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina avevano eseguito una misura cautelare nei confronti di 29 persone, fra capi e gregari della famiglia mafiosa dei “Barcellonesi”, ritenute responsabili – a vario titolo – di “associazione di tipo mafioso”, “concorso esterno in associazione mafiosa”, “estorsione”, “detenzione e porto illegale di armi”, “trasferimento fraudolento di valori” e altro, tutti aggravati dal metodo mafioso.

    Le successive indagini economico finanziarie della Direzione Investigativa antimafia e dalla Compagnia dei Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno poi consentito di accertare che i destinatari del provvedimento avevano accumulato nel tempo un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. In particolare, i predetti – mediante la commissione di estorsioni ai danni di imprese impegnate nella realizzazione di lavori pubblici – le avevano costrette a cedere alcune quote, intestandole fittiziamente a terzi, onde percepirne le utilità ed eludere le disposizioni normative in materia di misure di prevenzione patrimoniale.

    Difatti, già nel marzo del 2018, gli stessi beni erano stati colpiti anche da un decreto di sequestro preventivo.

    Il provvedimento si inserisce in una più ampia manovra di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso che l’Arma dei Carabinieri e la Direzione Investigativa Antimafia stanno conducendo nel Distretto di Messina sotto la direzione della locale Procura della Repubblica.

    “Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, precisando che il provvedimento di confisca adottato può essere modificato o annullato attraverso il ricorso agli ordinari mezzi di impugnazione e che tali successivi gradi di giudizio, sempre nel contraddittorio fra accusa e difesa davanti al giudice terzo e imparziale, possono anche concludersi con l’esclusione di qualsiasi forma di responsabilità e la restituzione dei beni agli aventi diritto”.

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