Complesso intervento di Neurochirurgia al "Paolo Borsellino"
Operato per un tumore vertebro-midollare un 44enne
La Sanità Nazionale vive in uno stato di assedio per il Covid-19, ma all'interno degli Ospedali, seppur faticosamente, anche gli altri reparti continuano il loro indefesso lavoro.
Una notizia di Buona Sanità arriva dall'Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala dove ieri, per la prima volta nella provincia di Trapani è stato effettuato un intervento neurochirurgico di elevatissima complessità per un tumore vertebro-midollare su un paziente, un giovane di 44 anni.
L’intervento, programmato oltre un mese fa ed indifferibile,  è stato eseguito dall’Equipe della Neurochirurgia Universitaria diretta dal professor Domenico Gerardo Iacopino.
“I tumori vertebro-midollari – spiega Iacopino – sono una patologia sempre più frequente nella pratica neurochirurgica in considerazione dell’aumento della sopravvivenza nei pazienti oncologici. Un intervento neurochirurgico di questa tipologia necessita di tecnologia sofisticata e consente di dare stabilità alla colonna vertebrale, ridurre notevolmente la sintomatologia dolorosa e talora migliorare o prevenire l’insorgenza di deficit neurologici. - Non possiamo che essere grati allo spirito di servizio ed alla abnegazione dell’intero Personale del Presidio Ospedaliero di Marsala, dal Complesso Operatorio alla UOC di Ortopedia sinoalla UOC di Rianimazione che ci hanno coadiuvato, in un periodo così difficile e buio, per la riuscita di questo intervento, confidiamo che il paziente possa tornare a camminare dopo adeguata fisioterapia che verrà effettuata presso le stesse strutture dell’ASP di Trapani”.
Il Direttore Generale dell’ASP di Trapani, Avvocato Fabio Damiani, sostiene da vicino l’attività della convenzione pluriennale tra l’ASP di Trapani e l’Università di Palermo
Si tratta di una buona notizia in un periodo così difficile per la Sanità tutta. E’ uno step ulteriore nell’offerta assistenziale neurochirurgica garantita ai cittadini dell’intera provincia Trapaneseche non saranno più costretti a ricorrere a presidi ospedalieri fuori provincia o fuori regione per le patologie oncologiche della colonna vertebrale.
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