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Colombaia, parla Ettore Bruno

18 Gennaio 2011 13:13, di Niki Mazzara
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Trapani, 18 gennaio 2011- La notizia dello sblocco delle somme per la messa in sicurezza della Colombaia č stato, dopo quella della sdemanialazzazione...

Trapani, 18 gennaio 2011- La notizia dello sblocco delle somme per la messa in sicurezza della Colombaia è stato, dopo quella della sdemanialazzazione, un altro importante passo in avanti verso la sua ristrutturazione. L'Associazione Salviamo la Colombaia sottolinea attìraverso il suo presidente Ettore Bruno, di essere "rimasta soddisfatta in quanto tale ulteriore passo rappresenta un premio al duro  lavoro svolto  nel corso di questi ultimi 8 anni.Durante la conferenza stampa   organizzata  l’11 dicembre 2010 presso la Soprintendenza di Trapani, alla presenza di autorità,  personalità politiche,  tecnici e corrispondenti dei mass-media,  si  è parlato sul da farsi per iniziare i lavori di messa in sicurezza per poi pervenire alla ristrutturazione definitiva.Grandi idee, tante proposte, ma il tempo scorre inesorabilmente.A tutt’oggi,scrive Bruno, non si ha ancora ontezza di quello che dovrà essere fatto ed in quali tempi.Si è parlato soltanto della esistenza di un progetto, ma non si ha idea di quello che  verrà fatto, come verrà fatto e quando verrà fatto. Come e quando si inizierà a curare l’elefante malato? Il 2011 dovrebbe essere l’annus  mirabilis, cioè l’anno in cui la Colombaia incominci ad assumere l’aspetto  ed il decoro che merita,  valori che  sono  stati perduti  nel corso dell’ultimo secolo.Alla luce di quanto sopra riteniamo sia necessario che  la cittadinanza  sia informata sugli intendimenti del come, quando e perché,  attraverso la  pubblicizzazione con la realizzazione di   un convegno o di una conferenza stampa per la presentazione del relativo progetto, delle planimetrie  e dei   lavori che vengono previsti in tale progetto. Sarebbe  molto importante poter dimostrare le intenzioni e l’ itinerario  che tra l’altro dovrebbero essere  percorsi entro  il  più breve tempo possibile.Le attese burocratiche e politiche  hanno messo, da sempre,  la Colombaia in una  difficile situazione. Per quanto riguarda la ristrutturazione definitiva, continua Bruno, si è accennato ad  un  fabbisogno, approssimativo, quantificato in circa 6 milioni di euro  ed al  fatto che sarebbe  già “pronto” un progetto di massima  che possa concludere l’esasperante itinerario che ha portato la Colombaia al centro dell’attenzione di tutti.E’ emerso, anche , il problema che riguarda l’uso che se ne dovrà fare. In diverse sedi si è parlato  della costituzione di un tavolo tecnico, per il quale questa Associazione aveva già redatto e pubblicizzato una bozza,  ma  l’ unica proposta fino ad ora emersa è stata quella di realizzare il “ricovero” della nave romana di Marausa, a suo tempo vagheggiata  da questa Associazione. Nel frattempo, scrive Bruno, non è stata ancora predisposta  alcuna indagine ufficiale per  “capire” come tutto il complesso possa essere reso utilizzabile e fruibile da parte di tutti.Un sondaggio iniziato  dall’Associazione Salviamo la Colombaia  iniziato nel  luglio 2010 ha  rilevato che  la cittadinanza trapanese  chiede che nella Colombaia venga  realizzato in primo luogo  un sistema museale di tutto rispetto, poi un centro di studi scientifici, successivamente un complesso ricettivo turistico ed un centro di scambio culturale dell’area del Mediterraneo, ma, riteniamo, che  in considerazione degli spazi esistenti sull’isolotto possono essere  prese in considerazione tante altre possibilità d’uso.E’ sorto anche il problema della gestione, il quale a parere della scrivente è un problema che bisogna trattare dopo la definitiva ristrutturazione. Il compito è arduo e, per questo, bisogna che sia effettuata una attenta analisi del territorio prima  di pervenire ad un progetto definitivo,  bisogna che le idee e le progettualità  della cittadinanza siano tenute nella debita considerazione  e che le stesse siano portate a conoscenza di tutti.I tempi, però, conclude Ettore Bruno, non dovrebbero essere lunghi, perché la Colombaia non può più attendere".

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