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Colombaia, Il Fai non abbandona il progetto

05 Ottobre 2013 12:54, di Niki Mazzara
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“Il FAI non si è mai dimenticato della Colombaia di Trapani”. Lo assicura Luigi Bruno, da sempre impegnato con la sua Associazione Salviamo la Colomba...

“Il FAI non si è mai dimenticato della Colombaia di Trapani”. Lo assicura Luigi Bruno, da sempre impegnato con la sua Associazione Salviamo la Colombaia nella sua crociata in favore del recupero del Castello posto all’ingresso del porto di Trapani. Infatti in questi giorni una troupe televisiva è stata a Trapani per rendersi conto e per rendere conto al FAI sullo stato dell’arte della Colombaia alla luce dei lavori di messa in sicurezza. Alle riprese erano presenti la Prof. Rita Barraco Delegato provinciale del FAI, l’Arch. Luigi Biondo in rappresentanza della Soprintendenza per i beni culturali di Trapani e Luigi Bruno Presidente dell’Associazione Salviamo la Colombaia. “ E’ stato un momento elettrizzante e sotto certi aspetti commoventi – ha sottolineato Bruno - perché l’egregio lavoro fin qui svolto ha messo in mostra il vero volto della Colombaia dei tempi andati: tetti ricostruiti, celle rimesse a nuovo, atri ripuliti, ambienti resi agibili, scale percorribili. Insomma uno spettacolo meraviglioso per noi trapanesi che eravamo abituati a vedere la Colombaia come un vergognoso ammasso di “macerie”. Questo nuovo interessamento del FAI ci inorgoglisce e ci fa ben sperare per il futuro cioè per una ristrutturazione definitiva di tutto l’immobile. Noi confidiamo nell’opera che vorrà svolgere il FAI perché nel suo primo intervento ha rappresentato un punto di forza per avere posto all’attenzione di tutta l’Italia una problematica che si trascinava da troppi anni e che ha contribuito alla accelerazione della sdemanializzazione oltre ad avere promosso tutte le azioni affinché il bene non andasse perduto. L’Associazione esprime tutta la propria gratitudine al FAI e spera che questo nuovo intervento possa rappresentare una ulteriore pedana di lancio per pervenire al definitivo risultato della sua fruizione: la città ne ha bisogno per due interessanti motivi quello di mantenere viva l’attenzione sulla nostra storia e quello di consentite un polo di attrazione per un turismo culturale di alto livello”.

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