Cisl Scuola sollecita piano edilizia scolastica

Un piano per l'edilizia scolastica con interventi di manutenzione ordinaria a straordinaria, uno pluriennale di investimenti per allineare la spesa pe...

Un piano per l'edilizia scolastica con interventi di manutenzione ordinaria a straordinaria, uno pluriennale di investimenti per allineare la spesa per istruzione alla media europea, la stabilità degli organici, continuità e prospettiva per il personale precario con un piano pluriennale di assunzioni che copra tutti i posti disponibili e vacanti per docenti, personale educativo ed Ata, un piano nazionale di formazione per docenti, personale educativo, Ata e dirigenti, sostenuto da adeguate risorse. Soni alcune delle richieste per migliorare la scuola, ribadite durante le trenta assemblee del personale del settore organizzate dalla Cisl Scuola Palermo Trapani su tutto il territorio delle due provincie, e avviate due settimane, che ha visto una grande partecipazione in attesa della manifestazione di domani 23 novembre a Palermo organizzata dalla Cisl Sicilia. “E' ora di cambiare la scuola del territorio e migliorarla – spiega Francesca Bellia Segretario Cisl Scuola Palermo Trapani- per questo torniamo a chiedere un piano per l'edilizia scolastica che richiede subito interventi, certezze per il personale precario” . “Il settore della scuola, rivendica dunque nei confronti della Regione e degli enti locali gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli edifici scolastici, la qualificazione dei servizi che concretizzano l'esercizio del diritto allo studio, la definizione dei piani di razionalizzazione della rete scolastica” Il sindacato sollecita “un piano nazionale di formazione per docenti, personale educativo, Ata e dirigenti, sostenuto da adeguate risorse, il rinnovo del contratto nazionale e il pagamento degli scatti di anzianità a partire dall'annualità 2012”. Bellia conclude “il governo nazionale e il ministro aprano subito il confronto con i sindacati , basta con scelte unilaterali che non fanno altro che peggiorare le condizioni di lavoro e la qualità della scuola pubblica”.

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