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Cisl: "Rivedere riorganizzazione rete ospedaliera"

25 Ottobre 2013 11:35, di Redazione
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“La direzione strategica dell’Asp di Trapani deve avviare il confronto con i sindacati per rivedere la riorganizzazione della rete ospedaliera e terri...

“La direzione strategica dell’Asp di Trapani deve avviare il confronto con i sindacati per rivedere la riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale compatibilmente con la riforma sanitaria regionale e la legge nazionale in materia”. A chiederlo è stato Marco Corrao, segretario provinciale della Cisl Fp Palermo-Trapani, in occasione dell’assemblea dei quadri sindacali aziendali della Sanità, svoltasi stamane nella sala riunioni del Presidio Cisl Trapani. Al centro della manifestazione l’analisi dello stato della sanità in provincia di Trapani e degli effetti prodotti dalla riforma sanitaria regionale e dalla legge nazionale di settore. “Dalle esperienze giornaliere di ognuno di noi sappiamo che vi sono molte carenze e molti disservizi nella sanità trapanese- ha continuato Corrao – la cui responsabilità, troppo spesso, si vuole fare ricadere sugli operatori. Noi non accettiamo che i lavoratori siano capri espiatori, dato che, per la stragrande maggioranza, sono persone serie che svolgono il loro compito anche in situazioni precarie e con grande spirito di sacrificio". Secondo Lorenzo Geraci, segretario generale della Cisl Fp Palermo-Trapani, “la riforma sanitaria regionale ha previsto la creazione di strutture sanitarie sul territorio per decongestionare gli ospedali ma, ad oggi, la rete è incompleta o non in funzione del tutto, con evidente danno per la collettività. E' doveroso investire risorse finanziarie, umane e tecnologiche nella realizzazione delle strutture sanitarie territoriali”. Gigi Caracausi, segretario generale della Cisl Fp Sicilia ha affermato: “Siamo stati protagonisti nel processo di riforma, collaborando attivamente alla sua stesura. Ma i buoni propositi contenuti nella legge ad oggi non sono stati tradotti in realtà. la riforma del sistema sanitario, non può essere una occasione per creare ulteriori strumenti di potere e di controllo sociale ma come importante occasione per ricostruire un clima di fiducia tra i protagonisti del sistema, cioè i cittadini, gli operatori, il personale sanitario, il management sanitario e i politici”. Il segretario provinciale della Cisl Fp Palermo-Trapani, Marco Corrao, ha stilato un elenco delle carenze e dei disservizi della sanità in questa provincia: tagli ai posti letto e dimensionamento personale sanitario, inefficienza dei punti di assistenza territoriale come i PTA-ADI-PUA-PPI che non sono addebitabili alla sola mancanza di personale ma soprattutto alla loro cattiva distribuzione, disorganizzazione della rete ospedaliera e sistema di prenotazione. A tal proposito il sindacato sottolinea come all’Asp di Trapani vi siano quattro Presidi Territoriali di Assistenza - a Pantelleria, Trapani, Salemi e Alcamo - che si caratterizzano come unici punti di accesso alle cure territoriali ambulatoriali con al loro interno il Cup, collegato a quello regionale. Altro punto dolente è quello della carenza di personale e dell'applicazione della riforma sanitaria regionale. "Il risultato della mancata campagna di investimenti in termini di personale vissuto dai vavoratori ma soprattutto dal cittadino - sottolineano dalla Cisl - si registra nell’unica Residenza sanitaria assistita pubblica della provincia di Trapani. "Ad oggi - prosegue la nota del sindacato - per quanto attiene i Presidi Territoriali di Emergenza regna ancora tanta confusione". Un esempio sarebbe il Pronto Soccorso di Alcamo, punto di riferimento per circa 70mila utenti poiché coinvolge il Comune di Calatafimi-Segesta e di Castellammare del Golfo, con circa 17mila accessi annui: secondo il Decreto Russo sarebbe dovuto andare in pensione per fare spazio ad un PTE ma si è appreso informalmente che l’Assessorato regionale alla Salute ha compreso che questo Pronto Soccorso non può diventare un PTE. "Questo ci farebbe piacere - concludono dalla Cisl - soprattutto per non ripetere altre esperienze negative come quella del PTE di Salemi".

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