Chiusura centri Visodent, Codici Sicilia sollecita intervento urgente di Schifani
Intanto Codacons chiede alla procura di Catania il sequestro delle cliniche in Sicilia
Palermo – L’associazione Codici Sicilia ha formalmente inviato una richiesta al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per chiedere un intervento urgente a tutela dei pazienti coinvolti nella chiusura improvvisa dei centri odontoiatrici Visodent in Sicilia.
Nella lettera firmata dall’Avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’associazione, si evidenzia la situazione di grave abbandono sanitario in cui versano centinaia di cittadini siciliani che, da un giorno all’altro, si sono ritrovati con cure odontoiatriche iniziate e mai concluse, apparecchi installati, cartelle cliniche non accessibili e finanziamenti ancora da onorare per prestazioni mai erogate.
L’azione di Codacons
Tutto questo mentre il Codacons, ieri in Procura a Catania, ha chiesto il sequestro urgente di tutte le sedi delle cliniche odontoiatriche Visodent presenti in Sicilia, dopo la chiusura improvvisa dei centri che ha lasciato centinaia di pazienti senza cure, senza cartelle cliniche e con finanziamenti ancora da pagare.
Due sedi a Catania e Palermo, una a Trapani, Modica e Messina: le strutture hanno chiuso i battenti senza alcun preavviso, i telefoni risultano inattivi e l’accesso è impossibile. Le denunce sono state presentate da numerosi cittadini che si sono rivolti al Codacons «dopo essere stati abbandonati senza spiegazioni e senza alcun supporto medico o amministrativo». «Abbiamo chiesto il sequestro delle sedi Visodent – spiega l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale Codacons Sicilia – perché all’interno potrebbero trovarsi documenti fondamentali per le indagini: cartelle cliniche, contratti di finanziamento, registri del personale, materiale sanitario e contabile. Ma le cartelle cliniche non sono solo prove da acquisire: sono strumenti essenziali per la salute dei pazienti, che oggi non sanno nemmeno quale trattamento abbiano ricevuto o in che stato si trovino i loro denti. Senza queste informazioni, proseguire o correggere le cure con altri medici diventa estremamente difficile e rischioso».
Intanto l’Associazione Codici Sicilia
“Abbiamo chiesto che la Regione Siciliana, attraverso l’Assessorato alla Salute, attivi immediatamente le Aziende Sanitarie Provinciali (Asp) e i servizi odontoiatrici pubblici per garantire la presa in carico dei pazienti colpiti e il completamento delle cure interrotte”, spiegano Zammataro e l’Avvocato Vincenzo Maltese dirigente regionale dell’associazione. “Non possiamo permettere che cittadini già danneggiati economicamente vedano ora anche la propria salute compromessa, per l’assenza di risposte e responsabilità da parte del sistema”.
Codici Sicilia sottolinea che si tratta di una vera emergenza sanitaria e sociale, che necessita di un’azione coordinata da parte delle istituzioni regionali. L’associazione ha inoltre offerto la propria disponibilità a collaborare con le Autorità per fornire l’elenco dei pazienti coinvolti e supportare l’attuazione di soluzioni operative. Gli Avvocati di Codici Sicilia, nel frattempo, proseguono con l’attività di raccolta delle segnalazioni da parte dei pazienti danneggiati, con l’obiettivo di accompagnare ogni cittadino nel percorso di tutela legale e sanitaria.
Stiamo provvedendo – conclude l’avvocato Vincenzo Maltese – a redigere le denunce per i cittadini trapanesi già nostri associati, per dare impulso ad una attività di indagine che parta dalla Procura di Trapani, dopo quella di Catania. Chi ha sbagliato dovrà risponderne nella competente sede giudiziaria”.
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