Castellammare. Maltrattava i familiari, arrestato dalla polizia
All'uomo è stato applicato anche il braccialetto elettronico
Nel pomeriggio di martedì personale della Sezione Anticrimine del Commissariato di Castellammare ha dato esecuzione ad una Ordinanza con la quale il G.I.P. di Trapani ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di S.A., responsabile di maltrattamenti nei confronti di familiari e conviventi.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trapani, ha preso avvio da una denuncia presentata nei primi giorni del mese di marzo dalla moglie dell’arrestato: nel corso di un lungo sfogo, la vittima ha raccontato agli agenti un retroscena familiare assolutamente drammatico, fatto di ripetuti e continui eccessi d’ira da parte del marito e di numerose minacce di morte, rivolte a lei e ai tre figli, due dei quali minorenni.
Pochi giorni dopo il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani ha disposto, a carico dell’indagato, la misura cautelare dell’allontanamento di questi dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla moglie e ai figli, con applicazione del cd. “braccialetto elettronico”.
Il provvedimento, comunque non sortiva sino in fondo l’effetto sperato, tanto che pochi giorni dopo la vittima era costretta a rivolgersi nuovamente agli uffici di Polizia riferendo di essere stata contattata dal fratello del marito, che aveva tentato di far pressione su di lei minacciandola di farle togliere i figli dai Servizi Sociali qualora non avesse ritirato la denuncia.
L’ultimo episodio alla fine del mese di aprile, quando la parte offesa si è trovata ancora una volta costretta a denunciare alla Polizia le pressioni subìte da parte del marito; questi, infatti, oltre ad
aver mandato altri conoscenti a casa della donna per convincerla a ritrattare tutto, aveva anche
telefonato agli ex suoceri, chiedendo loro di intercedere presso la figlia e di convincerla a
ritirare le denunce.
A questo punto, riscontrata la versione fornita dalla donna ed informata la Procura della Repubblica veniva chiesto al G.I.P. di Trapani l’inasprimento delle misure cautelari in corso, motivo per il quale l’indagato, in attesa del processo, rimane agli arresti domiciliari con applicazione del cd. “braccialetto elettronico” presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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