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Carcere: in scena "L'Uccello Cantore" racconta la bruttezza morale della mafia

19 Dicembre 2016 22:18, di Ornella Fulco
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E' andato in scena stamane in prima nazionale, alla Casa circondariale di Trapani,  "L’Uccello Cantore" opera teatrale dell'Officina Teatro LMC dirett...

E' andato in scena stamane in prima nazionale, alla Casa circondariale di Trapani,  "L’Uccello Cantore" opera teatrale dell'Officina Teatro LMC diretta da Enzo Caputo tratto dall’omonima opera letteraria di Alma Passarelli Pula. L'iniziativa è stata promossa dall'associazione Antiracket e Antiusura di Trapani. La pièce, ambientata nella cella di un carcere femminile, racconta la storia di Costanza e Maria, nate in famiglie mafiose dello stesso paese, arrestate quando erano ancora poco più che ragazze e condannate all'ergastolo. Le due donne ricordano il loro percorso di vita prima del carcere e rappresentano due aspetti diversi: Costanza irremovibile nella sua "mafiosità" e Maria, vittima degli eventi e decisa a collaborare per abbreviare la sua detenzione. La terza donna in scena rappresenta la madre, conservatrice delle regole, "istigatrice e mandante, causa di tutti i mali". I personaggi sono stati affidati all'interpretazione di Tiziana Ciotta, Rosalba Santoro e Alma Passarelli Pula con la regia di Enzo Caputo e le musiche originali “Canto dell'anima” di Enzo Toscano (voce di Simona Guaiana) e “Ninna Nonna” di Valeria Cimò. "L'Uccello Cantore" vuole essere un'occasione per riflettere sulla "bruttezza" morale della vita dei mafiosi che non sempre riceve una generale condanna da parte della società e sulla necessità, quindi, di una incisiva azione formativa, specie sui giovani, capace di far crescere in loro il senso della responsabilità civile e la netta condanna della "cultura" e della criminalità mafiosa.

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