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Campobello di Mazara impugna decreto Ato

11 Maggio 2011 14:40, di Niki Mazzara
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Campobello di Mazara, 11 maggio 2011-  Rescissione del contratto di gestione della discarica consortile di contrada Campana-Misiddi a Campobello di Ma...

Campobello di Mazara, 11 maggio 2011-  Rescissione del contratto di gestione della discarica consortile di contrada Campana-Misiddi a Campobello di Mazara, affidata all’Ato Tp2 «Belice Ambiente Spa». Lo ha deciso la Giunta Municipale approvando una delibera con la quale il Comune vuole riappropriarsi della gestione della discarica, togliendo, di fatto, la gestione alla società d’Ambito (in liquidazione), che era stata affidata negli anni addietro con l’ufficialità degli atti. La Giunta nella delibera chiarisce che «il Comune può gestire la discarica stessa senza alcuna refluenza negativa sia nei confronti dei creditori della società d’Ambito che per il servizio pubblico inerente la gestione». Il sindaco Ciro Caravà nella nota inviata al commissario liquidatore della «Belice Ambiente Spa» Nicolò Maria Lisma puntualizzando il principio della liquidazione, chiarisce che «è venuto meno il presupposto per la continuazione della gestione dell’impianto da parte della società». La discarica consortile è di proprietà del Comune che, in house e per i rifiuti solidi urbani provenienti solamente da Campobello di Mazara e le due frazioni, ha gestito il primo invaso. Il secondo invaso, invece, viene utilizzato da anni per il conferimento dei rifiuti provenienti dagli undici paesi dell’Ato Tp2. Nelle ultime settimane all’impianto sono stati autorizzati al conferimento anche i paesi dell’Ato Pa1. A dare il via libera è stato il dirigente generale dell’Assessorato regionale all’energia con un decreto a sua firma. Il Comune a questo atto si è opposto, impugnandolo tramite l’avvocato Giuseppe Pantaleo. «La scelta di autorizzare altri paesi comuni al conferimento nel nostro impianto - spiegano sindaco ed assessori nella delibera - comporterà, a breve termine, la riduzione della capacità della discarica e, quindi, la chiusura della stessa, costringendo l’Amministrazione a conferire i rifiuti presso altre discariche, con un danno economico notevole da parte dell’ente».

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