Una manovra da oltre 5 miliardi di euro. Un costo occulto scaricato sulle spalle di famiglie e imprese. È lo scenario emerso dall’indagine dell’ARERA sul mercato elettrico nazionale tra il 2023 e il 2024.
Italia – Secondo l’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente, alcuni produttori avrebbero messo in atto una strategia di manipolazione dei prezzi tramite il cosiddetto “trattenimento di capacità”: in parole povere, avrebbero ridotto volontariamente la quantità di energia immessa nel sistema, pur potendo produrne di più, per far impennare i prezzi sul mercato all’ingrosso.
Un comportamento che ha colpito in particolare il “mercato del giorno prima” (MGP), dove si definisce il prezzo dell’energia per il giorno successivo. Qui, i rincari sono stati spaventosi: +84% nel 2023, +69% nel 2024, con picchi oltre i 100 euro per megawattora.
Tradotto nelle tasche dei cittadini: aumenti in bolletta fino al 24% per la luce e al 28% per il gas. Una stangata media di circa 300 euro annui per famiglia, con punte molto più alte per le aziende energivore, le prime a subire l’effetto domino dei rincari energetici.
L’indagine ARERA evidenzia anche un altro paradosso: nel 2024 le rinnovabili hanno coperto il 34,5% della produzione elettrica nazionale, con un +31% di energia solare rispetto all’anno precedente. Eppure, il sistema ha continuato ad assegnare il prezzo finale all’energia prodotta con il gas, la fonte più costosa, penalizzando il mercato e favorendo l’esplosione dei costi.
Nessun nome ufficiale, almeno per ora. Ma ARERA ha già fatto sapere che, se le violazioni saranno confermate, le sanzioni potranno arrivare fino al 10% del fatturato annuo delle aziende coinvolte. La palla passa ora anche alle autorità europee, che potrebbero aprire un dossier per violazione delle norme REMIT contro la manipolazione dei mercati energetici.
Le principali associazioni dei consumatori – Codacons, Adiconsum, Federconsumatori – chiedono rimborsi immediati, indagini penali e trasparenza assoluta. “Una truffa intollerabile, che colpisce i più fragili”, affermano in una nota congiunta. E anche la politica si muove: diversi esponenti dell’opposizione invocano un intervento urgente del governo e la pubblicazione dei nomi dei responsabili.
Anche nel Trapanese il malcontento è palpabile. Famiglie, artigiani, piccole imprese hanno vissuto negli ultimi due anni rincari vertiginosi, spesso inspiegabili. Oggi, con l’indagine ARERA, quelle bollette salate assumono contorni diversi: non era il mercato a impazzire, ma un sistema forse volutamente drogato.
Se l’inchiesta porterà a risultati concreti, si potrà forse ristabilire un principio: l’energia è un bene essenziale, non terreno di speculazione. E chi ha deciso di trasformare il disagio energetico in profitto dovrà risponderne.