Bambini e ragazzi: in calo le spese per cibo e istruzione
La crisi colpisce sempre di più bambini e adolescenti: oltre 1 milione, in Italia, vive in povertà assoluta ( 30%), pari a 1 su 10; 1 milione e 344mil...
La crisi colpisce sempre di più bambini e adolescenti: oltre 1 milione, in Italia, vive in povertà assoluta ( 30%), pari a 1 su 10; 1 milione e 344mila è in condizioni di disagio abitativo; 650.000 vivono in comuni in default o sull'orlo del fallimento, quindi senza il sostegno dei servizi sociali. Le famiglie con bambini hanno tagliato il loro budget di 138 euro al mese e dedicano appena 11 euro mensili per libri e scuola e 23 euro per tempo libero, cultura e giochi. Ad accendere i riflettori sulle condizioni sempre più drammatiche dei minori il rapporto "L'Italia SottoSopra", di Save the Children, diffuso oggi a Roma. L'indagine sottolinea la stretta relazione fra povertà e bassi livelli di istruzione, competenze, salute, opportunità di bambini e ragazzi. Cibo comprato al discount, pochi o nessun libro, scuola solo la mattina senza neanche un'ora in più per attività di svago e socializzazione, e poi a casa senza nient'altro da fare nel tempo libero perché non ci sono soldi e gli aiuti che arrivano dai servizi sociali, se ci sono, sono pochi, date le ristrettezze delle casse comunali. Tra i 24 Paesi Ocse, l'Italia è ultima per competenze linguistiche e matematiche nella popolazione 16-64 anni e per investimenti in istruzione: 0,5% a fronte di un aumento medio del 62% negli altri Paesi; sono 758.000 gli "early school leavers", coloro che abbandonano precocemente la scuola, e oltre 1 milione i giovani disoccupati. Dal 2007 al 2012 i minori in povertà assoluta sono più che raddoppiati, passando da meno di 500mila a più di un milione. Solo nel 2012, il loro numero è cresciuto del 30% rispetto all'anno precedente, con un vero e proprio boom al Nord ( 166mila, per un incremento del 43% rispetto al 2011) e al Centro ( 41%). Il Sud, già fortemente impoverito, ha conosciuto un aumento relativamente più contenuto ( 20%) e raggiunto la quota stratosferica di mezzo milione di minori nella trappola della povertà . I bambini che non hanno il necessario per una vita dignitosa sono figli di genitori disoccupati, oppure monoreddito o ancora bambini i cui genitori hanno un livello d'istruzione basso. Fra i nuclei familiari con capofamiglia privo di titolo di studio, l'incidenza della povertà assoluta è stata del 3,1%. "Tra povertà economica e povertà educativa c'è una stretta relazione e l'una alimenta l'altra in un circolo perverso", sottolinea Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia La povertà nel suo senso più ampio è infine il maggior "determinante di salute", cioè ha un impatto rilevante e in negativo sulla speranza di vita e la salute media. "Studi autorevoli confermano anche la stretta relazione fra i bassi livelli di istruzione delle madri e degli stessi ragazzi e l'insorgenza di alcune patologie come l'obesità - spiega ancora Raffaela Milano - mentre al crescere dell'istruzione da parte delle madri aumenta il loro grado di consapevolezza sul reale stato di salute dei figli e ciò costituisce un fattore importante di prevenzione e riduzione del rischio".
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