Avviso di garanzia a Scarcella. L' opposizione " riferisca in consiglio ai cittadini"
Analoga richiesta del Partito Democratico
Nella immediatezza del fatto erano rimasti a vedere cosa succedeva, ora hanno deciso di intervenire, La vicenda è querlla che  ha visto il sindaco Giuseppe Scarcella ricevere un avviso di garanzia perché“indagato per concorso esterno in associazione mafiosa”.
Così i consiglieri Comunali, Gino Martorana, Salvatore Catalano, Marilena Cognata, Vito Bongiorno, Maria Basiricò e Salvatore Ricciardi in un documento esprimono "costernazione e preoccupazione per il coinvolgimento del Sindaco del Comune di Paceco, Avv. Giuseppe Scarcella, nell’operazione che qualche giorno fa ha portato a provvedimenti restrittivi per mafia alcuni personaggi del contado".
I sei consiglieri dicono di non potere " a priori sottacere il fatto che l’avvocato Giuseppe Scarcella, come destinatario di un avviso di garanzia, può avvalersi legittimamente della facoltà di non rispondere agli inquirenti, ma non può farlo verso i cittadini di Paceco, nella sua qualità di Sindaco del paese. La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti e non si può rimanere in silenzio di fronte ad una Paceco oltremodo colpita nella sua immagine e sfregiata sotto i riflettori di tutti i mezzi di informazione nazionali. Il senso di responsabilità - dicono  Martorana, Catalano, Cognata, Bongiorno, Basiricò e Ricciardi - impone sempre , senza se e senza ma, risposte concrete e urgenti ad un fenomeno non più tollerabile; la mafia prima di essere violenza, malaffare, dispregio di ogni convivenza democratica è in cultura, segno di inciviltà ".
I sei consiglieri "confidando nell’azione della magistratura, ci auguriamo che il Sindaco possa dimostrare pienamente la propria estraneità ai fatti contestatigli. Tuttavia, considerata la rilevanza e il contesto dell’azione giudiziaria, per meglio difendersi dall’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa e principalmente per il futuro della nostra Paceco, riteniamo di dirgli, con assoluta onestà e lontani da ogni interessato giustizialismo, se non sia il caso di fare un passo indietro. In certi frangenti la diversificazione tra maggioranza o minoranza è assolutamente inesistente. Si tratta solo di difendere il senso delle istituzioni che si rappresentano e la cittadinanza amministrata.
Infine, invitiamo il Presidente del Consiglio a convocare una seduta consiliare aperta a tutti i cittadini affinchè  il Sindaco possa utilmente chiarire la propria posizione  e rendere pubbliche le sue determinazioni politiche sul proseguo della sua legislatura". Sulla stessa linea la segreteria comunale del Pd di Paceco che in un doocumento a firma del segretario Gianfranco Reina esprime " la propria indignazione per la inquietante vicenda sia perché risulta mortificata l’immagine della nostra cittadina sia perché non è politicamente accettabile che il nostro Sindaco riceva per ben due volte il noto boss mafioso e si metta a sua disposizione chiamandolo con deferenza “Don Mariano”. Paceco è un paese sano, ma il comportamento del Sindaco, che rappresenta tutti i cittadini, suscita un senso di insopportabile disagio perché lancia l’inaccettabile messaggio di un paese non libero. Non ci esprimiamo sugli aspetti giuridici della vicenda che saranno esaminati dagli organi inquirenti" ed anche loro chiedono "un chiarimento politico in un consiglio comunale aperto alla cittadinanza".
E lo stesso sindaco non sfugge alle sue responsabilità visto che ha avanzato una richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale di Paceco al Presidente del Consiglio Gaetano Rosselli. La seduta straordinaria, prevista la prossima settimana, è stata sollecitata “affinché – scrive il Sindaco – io possa riferire sui fatti dei giorni scorsi”.
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