Almanacco
L’Avvento si chiude così, senza rumore.
Con una sera che non chiede spiegazioni, ma presenza.
Domani è Natale.
E questa sera, più di ogni altra, non serve aggiungere molto:
serve fermarsi un momento.
L’Avvento ci ha accompagnati giorno dopo giorno, come fanno le cose fatte bene, quelle che non hanno fretta e non cercano applausi.
È stato un tempo fatto di gesti semplici, di attenzioni quotidiane, di tradizioni che non hanno bisogno di essere spiegate per essere capite.
Qui, a Trapani, l’Avvento non è mai stato solo un tempo del calendario.
È stato un modo di vivere.
Riordinare la casa e, senza accorgersene, anche i pensieri.
Accorgersi del vicino.
Ascoltare chi ha più anni e più memoria.
Accendere una luce per chi rientra tardi.
Preparare senza ostentare.
Ognuno ha atteso a modo suo.
C’è chi lo ha fatto nel silenzio di una stanza.
Chi nel lavoro che non si ferma neppure nei giorni di festa.
Chi portando dentro un’assenza.
Chi con la speranza semplice che qualcosa, anche quest’anno, possa andare meglio.
Il Natale arriva sempre così.
Non come una sorpresa improvvisa,
ma come un ritorno.
Non come una promessa nuova,
ma come una certezza antica.
Domani è Natale perché qualcuno, prima di noi, ha preparato la strada.
Perché qualcuno ha acceso una luce.
Perché qualcuno ha aspettato senza chiedere nulla in cambio.
Questa sera non è il tempo delle corse né degli annunci.
È il tempo del silenzio che precede.
Del respiro che si fa più lento.
Dello sguardo che torna alle cose essenziali.
TrapaniOggi chiude questo Avvento con gratitudine sincera.
Per chi ci ha letto ogni giorno.
Per chi si è riconosciuto in una storia.
Per chi ha ritrovato un gesto, una memoria, una voce.
Per chi è passato anche solo una volta, in punta di piedi.
Domani è Natale.
E se l’Avvento ci ha lasciato qualcosa,
è questo:
la festa non comincia a mezzanotte.
Comincia adesso,
nel modo in cui scegliamo di arrivarci.