Palermo
Associazioni dialisi, Asp nel caos e pagamenti in ritardo
Chiesto un incontro all'assessore Faraoni, "siamo al collasso"
Redazione28 Maggio 2025 - Salute



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    Palermo – “Ritardi fino a quattro mesi nei pagamenti, gestione da parte delle Asp senza un criterio oggettivo con difformità macroscopiche a livello provinciale che stanno danneggiando il sistema ormai in tilt, rimborsi sempre più incerti in mancanza di un decreto da parte dell’assessorato regionale alla Sanità, atteso ormai da sei mesi ma che inspiegabilmente non arriva”.

    E’ quanto denunciano in una nota le associazioni che rappresentano i centri di dialisi in Sicilia.

    “Regna il caos più totale nel sistema sanitario in Sicilia, con i centri di dialisi ormai al collasso nonostante l’impegno assunto dall’assessore regionale Daniela Faraoni per trovare una soluzione condivisa con le associazioni che hanno in carico oltre 5 mila pazienti in Sicilia e che da mesi sono in balia di un incomprensibile immobilismo della Regione nonostante il grido d’allarme lanciato più volte dalle strutture che svolgono prestazioni salva-vita per i pazienti”, prosegue la nota.

    A firmare la nota Adip, Ads, Ascea e Arcade

    “La vacatio legislativa sta creando ulteriori difficoltà economiche alle strutture dialitiche, già al collasso”, scrivono Adip, Ads, Ascea e Arcade in una lettera inviata all’assessore Faraoni.
    Nel documento congiunto, tutte le associazioni chiedono all’assessore “un incontro considerato l’impegno assunto in sede di riunione con tutti gli altri accreditati lo scorso 6 maggio”.
    Dalla disponibilità manifestata quel giorno da Faraoni, a convocare le associazioni della dialisi, “sono trascorsi ben 22 giorni, un tempo lunghissimo che ha aggravato la situazione”.
    “La richiesta di convocazione è ulteriormente motivata dal comportamento non uniforme delle Asp della Regione nei pagamenti per l’anno 2025”, scrivono le quattro associazioni che rivendicano “l’aumento del 3,5% delle tariffe per l’anno in corso come prevede la legge nazionale per tutti gli operatori del sistema sanitario e che la Regione sta violando”.

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