Assistenza sanitaria ai migranti, l'Asp capofila del progetto FAMI
Sono stati 7.915 i migranti sbarcati al porto di Trapani nel corso del 2015 e visitati dai sanitari dell'Azienda sanitaria provinciale di Trapani, in ...
Sono stati 7.915 i migranti sbarcati al porto di Trapani nel corso del 2015 e visitati dai sanitari dell'Azienda sanitaria provinciale di Trapani, in 26 sbarchi complessivi. Le presenze sono state in leggero calo rispetto al 2014 quando le persone giunte al porto di Trapani sono state 8.400. Sono alcuni dei dati presentati stamane dal direttore generale dell'Asp di Trapani Fabrizio De Nicola nel corso dell'incontro tenutosi al Palazzo arcivescovile di Palermo su “I nuovi pellegrini: dall'accoglienza all'integrazione”, organizzato dall'Ufficio speciale Immigrazioni dell'Assessorato regionale della Famiglia. “Di questi – ha aggiunto De Nicola - 868 sono state le donne, di cui 84 in stato di gravidanza, e 575 minori, spesso non accompagnati. Va poi aggiunta tutta l'assistenza sanitaria post-sbarco, e quella di emergenza-urgenza nei Pronto Soccorso per tutti i migranti, compresi gli irregolari. Un impegno che grava esclusivamente sulle risorse dell'Azienda, avendo ricevuto dalle altre Istituzioni nazionali e comunitarie solo complimenti e attestati di riconoscenza". De Nicola ha affermato di accogliere con favore il progetto FAMI-Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione avviato dal Ministero dell'Interno con fondi comunitari, per il quale l'Azienda sanitaria provinciale di Trapani è stata scelta come ente capofila. A questo progetto hanno aderito le altre Asp siciliane, diverse Prefetture dell'Isola e l'Ufficio di Giustizia minorile di Palermo. "Con questi fondi - ha spiegato il manager - vogliamo potenziare il sistema di prima e seconda accoglienza attraverso programmi di assistenza, trattamento e riabilitazione”. Il direttore generale ha individuato come responsabile del progetto Antonio Sparaco, coordinatore aziendale per le attività di prevenzione del Dipartimento di Salute mentale. “Tra le azioni che attiveremo – ha spiegato Sparaco – con particolare riferimento ai richiedenti asilo e ai minori non accompagnati, c'è quella di individuare e prendere in carico i soggetti in condizioni di vulnerabilità post-traumatica o con disagio psico-socio-sanitario, e quella di rafforzare l'assistenza territoriale dedicata ai migranti".
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