Trapani
Asacom, Patti (Pd), “servono senso di responsabilità, e scelte univoche”
Appello alla Regione: “approvate il Ddl presentato all’Ars, l’inclusione è un dovere non un lusso”
Redazione21 Ottobre 2025 - Politica
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    Trapani – di Marzia Patti – Io ritengo che oggi si stia davvero toccando un livello di alto spessore politico all’interno di questo Consiglio comunale perché il tema che stiamo trattando è un tema davvero molto importante, non solo perché riguarda i disagi che molte famiglie vivono, ma è un tema che riguarda tutti noi, che oggi siamo chiamati qui a fare ciò per cui siamo stati eletti, politica. E fare politica significa anche questo, parlare di quelle che sono le esigenze, parlare di quelli che sono i bisogni, che ogni giorno le famiglie sono chiamate ad affrontare, che ogni giorno, con grande difficoltà purtroppo, spesso sono anche chiamate a trovare soluzioni, le famiglie sono anche spesso chiamate a sostituirsi a quelli che dovrebbero essere i servizi e gli impegni che le istituzioni dovrebbero assumere. Perché, vedete Presidente, cari consiglieri, quello di cui noi oggi stiamo parlando è un diritto riconosciuto dalla Costituzione, che è il diritto all’inclusione ed è il diritto allo studio.

    E noi oggi stiamo parlando di uno strumento fondamentale per molti bambini, che è quello degli Asacom, perché se vogliamo davvero parlare di una scuola inclusiva non possiamo che parlare di persone che con qualifiche, professionalità, passioni, aiutano le famiglie, sostengono il ragazzo nella loro crescita perché, diceva bene chi mi ha preceduta, se si sbaglia nel percorso di crescita del bambino si fallisce. E nel momento in cui noi, diceva bene pocanzi, chi mi ha preceduta, Calabrese mi pare, che quando si arriva in tribunale si fallisce, è vero Presidente? Perché quando si arriva in tribunale fallisce la politica.

    Però Presidente, nel parlare dell’Asacom come un servizio fondamentale per garantire l’inclusione, perché diversamente avremo una scuola che esclude i bambini, avremo una scuola dove i bambini non possono crescere, non possono formarsi correttamente, se non parlassimo di questo strumento, se non ci attivassimo come organo politico, affinché questo strumento venga garantito.

    Non possiamo tacere dinanzi ad un reale problema, perché dice bene il sindaco di Paceco, non possono gravare sulle casse comunali, questo servizio non può gravare oltremodo sulle casse comunali, i comuni sono in difficoltà, in una Sicilia con 200 comuni in dissesto, non possono gravare totalmente sulle casse dei comuni, non possiamo lasciare i nostri sindaci e le nostre amministrazioni da sole, onorevole Bica, onorevole Ciminnisi, non li possiamo lasciare da sole nel far fronte ad un servizio che solo per Trapani, compreso dai finanziamenti e trasferimenti statali, costa un milione e duecentomila euro. Ed ecco perché non possiamo permettere che da questo consiglio comunale non esca una condivisione di intenti politici, che non dipende dal partito politico di appartenenza, ma che guarda con abnegazione e con senso di responsabilità quello che è il garantire un bisogno. Che non guarda, se parliamo del sindaco Tranchida, della sindaca Toscano, del sindaco Grammatico o dell’ex sindaco Bica, ma che guardi alle famiglie.

    Perché da questo consiglio comunale deve uscire un messaggio chiaro che è quello che non possono pagare le conseguenze le famiglie e i lavoratori. Perché presidente, l’inclusione non può essere un lusso. Lavorare e permettere al proprio figlio di poter crescere in un contesto scolastico inclusivo non può essere un lusso riconosciuto a pochi.

    La nostra Costituzione non lo prevede e non lo prevederà nemmeno questo consiglio comunale. E allora, presidente, io ritengo che serva chiarezza da parte di questo consiglio comunale, ma soprattutto serva un atto di responsabilità da parte della politica, non soltanto locale. Perché il servizio di inclusione non può essere un servizio che in una città viene garantito, in una città no, in un comune viene garantito in un modo e in un altro comune viene garantito in un altro modo.

    Deve essere garantito agli stessi livelli e deve essere soprattutto garantito in modo uniforme. Ecco perché, presidente, secondo il mio punto di vista, il che è il punto di vista del Partito Democratico regionale, nazionale e provinciale, oltre che comunale mi consenta, non può che essere che quello che la Regione deve farsi carico, l’ha detto bene la segretaria del Movimento 5 Stelle poco fa, la Regione deve farsi carico dei trasferimenti finanziari per garantire questo servizio. L’onorevole Bica, lei che è consigliere di maggioranza, hanno fatto bene in maggioranza a votare gli emendamenti dell’opposizione, presidente.

    Bravo l’onorevole Bica se lei ha votato insieme all’opposizione, che ha dato maggiore respiro ai comuni portando a 10 milioni di euro di finanziamenti per gli Asacom. L’opposizione ha fatto un gesto di grande responsabilità, perché non si possono lasciare soli sindaci ad affrontare queste spese, perché non è corretto come dice anche il sindaco di Paceco che si cerchino le economie per garantire un servizio che dovrebbe essere tutelato dalla Regione siciliana, tutelato dall’assessorato alla formazione e all’istruzione, tutelato dalla Giunta Schifani, tutelato da quello che è un organo sovracomunale. Ed è per questo, presidente, che abbiamo preso anche un impegno politico in tal senso, che abbiamo come Partito Democratico presentato un disegno di legge, che ho qui in anteprima, per istituire il ruolo degli Asacom.

    Ciò cosa significa, presidente? Che da un lato daremo dignità sia alle famiglie, sia ai lavoratori. Garantiremo un servizio, una continuità di un servizio. Garantiremo anche la stabilità lavorativa di persone, di lavoratori della scuola, che non possono dipendere da un bilancio comunale o da un trasferimento statale o da un trasferimento regionale. Parliamo di donne e uomini che ogni giorno vanno a lavorare e non sanno se avranno o meno una stabilità economica.

    In Sicilia i dipendenti Asacom spesso e volentieri hanno solo questa fonte di sostentamento. Parliamo di famiglie! E allora è bene che la Regione si assumi una responsabilità davanti ai lavoratori e davanti alle famiglie, con bambini con disabilità, con ragazzi che hanno bisogno di un sostegno per poter fare quello che legittimamente diceva il consigliere Fileccia, completare il loro percorso e fare in modo che il loro percorso sia esaustivo, che sia il meglio, che la scuola italiana, che le scuole trapanesi, che gli insegnanti possano offrire. Vede, Presidente, quello che si legge in questa relazione che mi auguro che possa arrivare già domani in mano a tutti gli onorevoli e che ogni onorevole possa approfondire è che è in attesa perché c’è una normativa nazionale.

    C’è una normativa nazionale che prevede che si debba disciplinare compiutamente la professione dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione. Allora che si fa? Nelle more che il legislatore nazionale adempia a ciò, anche sulla base di quello che è una posizione assunta dalla Corte Costituzionale, cosa può fare la Sicilia? Il legislatore regionale, per eliminare i ritardi e le carenze ormai ricorrenti, può attribuire l’onere di assicurare il servizio provvedendo al reclutamento di personale tramite l’istituzione di un ruolo apposito presso l’assessorato alla famiglia e alla successiva assegnazione dello stesso agli enti locali competenti sulla base di criteri concordati in sede di conferenza regione e autonomia locale. Questo fa la politica presidente.

    Noi oggi dobbiamo assumere un impegno con tutte queste famiglie presenti, in streaming, dobbiamo assumere un impegno con questi lavoratori. Non è possibile che un servizio di inclusione dipenda, lo ribadisco, dalle casse comunali o da un bilancio o da una variazione di bilancio. Bisogna dare certezze e bisogna dare certezze alle famiglie e ai lavoratori che troppo spesso, presidente, come ha detto qualcuno, pagano il prezzo delle scelte politiche sbagliate.

    E io auspico che la Regione faccia la scelta politica giusta, che è stata un esempio, quella di votare con le opposizioni. E mi auguro che approvino questo disegno di legge e mi auguro che facciano tutti proprio questo disegno di legge che, come dicevo, da un lato garantirà la continuità di un servizio e dall’altro, certamente, la stabilità lavorativa a donne e uomini che ogni giorno si impegnano affinché i nostri bambini, tutti, tutti i nostri bambini, possano avere una scuola inclusiva, ma soprattutto possano veramente frequentare una scuola che è capace di dare loro un’opportunità, che è quella di crescita, che è quella di completare un percorso, che è quella, sì, di potersi laureare, di poter continuare gli studi, di poter essere le persone che hanno sempre sognato di voler diventare.
    Quindi, Presidente, io mi auguro davvero che il livello politico che abbiamo raggiunto oggi all’interno di questo Consiglio Comunale possa essere mantenuto, anche, mi dice, diceva lei che sono stati presentati due ordini di giorno durante l’approvazione degli ordini del giorno e della discussione sugli ordini del giorno.

    E ringrazio davvero, tengo davvero a ringraziare davvero i sindaci intervenuti, ma in particolar modo il sindaco del Comune di Paceco, perché ha ribadito davvero cosa significano le difficoltà che ogni sindaco affronta quotidianamente, anche nel cercare di poter garantire un servizio. E mi fa piacere che il sindaco Grammatico abbia chiarito questo aspetto, perché non si può venire in Consiglio Comunale con la scusa di attaccare un sindaco o un altro quando la verità è che, e concludo Presidente, gli antilocali sono davvero in difficoltà e non riconoscerlo sarebbe sì un fallimento della politica.
    *Consigliere Comunale Trapani, Segretaria circolo Pd

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