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Mafia, arrestato dalla Polizia il latitante Vito Bigione [VIDEO] - Trapani Oggi

Trapani | Cronaca

Mafia, arrestato dalla Polizia il latitante Vito Bigione [VIDEO]

04 Ottobre 2018 10:48, di Ornella Fulco
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È stato rintracciato in Romania: si era reso irreperibile dopo la condanna definitiva per associazione mafiosa e traffico di droga

Arrestato stamattina intorno alle 9 nella provincia di Timișoara, in Romania, dove si era rifugiato dopo la condanna definitiva a 15 anni di reclusione per associazione mafiosa e traffico di droga, il 66enne mazarese Vito Bigione. Il boss, ricercato anche dall’Interpol e inserito tra i 30 latitanti più pericolosi d'Italia, è stato individuato grazie alle indagini della Squadra Mobile di Trapani, diretta da Fabrizio Mustaro, e del Servizio Centrale Operativo della Polizia, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo. In Romania è stato fermato con una donna italiana. "Siamo molto contenti - ha commentato il questore di Trapani Claudio Sanfilippo - nel giro di 48 ore, abbiamo assicurato alla giustizia due pericolosi ricercati". Due giorni fa, infatti, la Mobile ha rintracciato e arrestato Vito Marino, uno degli autori della strage di Brescia. 
Bigione, già dal 2003, era attivo come imprenditore in Africa e, in particolar modo, in Namibia dove era proprietario di uno dei ristoranti più alla moda di Walvis Bay, "La Marina", quattro carrozze di un treno d' epoca incastonate nel verde sull'Oceano Atlantico.  
Nel 2004, quando i magistrati di Palermo avevano inviato il loro atto d'accusa all'Alta Corte della Namibia, Vito Bigione rimase in cella per tre mesi, poi fu scarcerato e la richiesta di estradizione italiana respinta dal collegio giudicante che ritenne non sufficienti le prove.
La Direzione distrettuale antimafia di Palermo, però, non ha mai smesso di seguire gli affari del mazarese. In alcune intercettazioni telefoniche i magistrati lo hanno ascoltato organizzare un viaggio di cocaina dalla Colombia alla Namibia, direzione finale le coste siciliane, dei suoi pescherecci. Secondo gli inquirenti Bigione non ha mai perso i contatti con i suoi referenti in Cosa nostra, uno soprattutto, il padrino mazarese della Cupola, Mariano Agate. Alla fine, dopo una fuga in Sudamerica, fu arrestato nel 2004. Tornato in libertà è stato condannato e si era reso irreperibile, fino ad oggi.

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