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Torna la foca monaca

La foca monaca torna nelle acque delle isole Egadi. La notizia è confermata da uno studio dell'Ispra condotto in collaborazione con l'ente gestore de...

Redazione

La foca monaca torna nelle acque delle isole Egadi. La notizia è confermata da uno studio dell'Ispra condotto in collaborazione con l'ente gestore dell'Area marina protetta. A comunicarlo è stato, a Roma, il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, in una conferenza stampa congiunta con rappresentanti dell’Ispra e dell’Area marina protetta "Isole Egadi". La foca monaca è considerata una delle specie a maggior rischio di estinzione nel Mediterraneo. Secondo lo IUCN (International Union for Conservation of Nature), nel nostro mare ne sopravvivono appena 300-400 esemplari. In Italia negli ultimi 40 anni gli avvistamenti sono stati sporadici e relativi ad esemplari erranti, visti occasionalmente a transitare nelle nostre acque. Le ultime popolazioni di foca monaca si trovano in Grecia, Croazia, Turchia, nell'arcipelago di Madera, in Marocco e in Mauritania. Per monitorare la presenza di foche monache nelle acque delle Egadi sono stati utilizzati speciali apparecchi fotografici, dotati di sensori di movimento, che i ricercatori hanno collocato nelle grotte giudicate più indicate per ospitare questi mammiferi. Le foto e anche le tracce organiche, come feci e pelo, hanno documentano, inequivocabilmente. la frequentazione e la permanenza di esemplari anche nei mesi invernali. Un dato scientifico giudicato eccezionale perché presuppone, teoricamente, possibili attività riproduttive. "Si tratta di uno straordinario risultato per le Egadi - ha commentato il ministro Andrea Orlando - e per tutto il sistema delle aree marine protette italiane. Il mio augurio - ha proseguito - è che queste attività di monitoraggio e tutela continuino ad essere condotti con crescente impegno e che si diffondano sempre più i comportamenti rispettosi dell’ambiente marino, della foca monaca e di tutte le altre specie. Solo così si riuscirà a salvaguardare quel patrimonio inestimabile che è la biodiversità dei nostri mari”. “Come Amp - commenta il suo presidente e sindaco di Favignana Lucio Antinoro - abbiamo coinvolto nelle operazioni di monitoraggio tutte le quaranta barche dei pescatori locali, con il progetto “Vedette del Mare”, e quest’anno stiamo riacquistando per i pescatori gli attrezzi da posta danneggiati dalla foca e dai delfini. Non alzeremo i livelli di tutela, o non apporremo nuovi divieti, perché oggi la foca è già tutelata a sufficienza. Piuttosto cercheremo di trasformare questo straordinario risultato in un ulteriore elemento di valorizzazione del nostro arcipelago: la foca monaca, simbolo di un ambiente integro e di un luogo straordinario, porterà sviluppo e nuove opportunità". Soddisfazione per i risultati ottenuti è stata espressa anche da Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente.

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