"Il problema non sono le mafie, il problema siamo noi, quando non reagiamo, non ci impegniamo a fondo per la legalità". Così don Luigi Ciotti, presidente di Libera, stamanea Pizzolungo inoccasione della cerimonia di commemorazione delle vittime della strage avvenuta il 2 aprile 1982. Barbara Rizzo e i suoi due figli, Giuseppe e Salvatore Asta, furono investiti dall'esplosione della bomba destinata ad uccidereCarlo Palermo. Il magistrato era presente alla manifestazione insieme a tutte le maggiori autorità civili e militari della provincia di Trapani e a rappresentanze delle scuole.
"Il giorno dell'attentato - ha detto - si è acceso un faro su tante cose oscure della nostra storia. Ma solo a distanza di tanti anni siamo in grado di comprendere meglio certi meccanismi. Abbiamo visto che chi si è avvicinato, in qualche inchiesta, a quei poteri più occulti che tanto hannocondizionato la vita del nostro Paese - è stato eliminato. Ci sono voluti oltre trent'anni per trovare alcune chiavi di lettura. Io credo sia sbagliato ritenere diversociò che venne compiuto nei miei confrontiqui a Trapani rispetto a ciò che accadde prima a Ciaccio Montalto e a Chinnici e poi a Falcone e Borsellino".
"La nostra - ha detto don Ciotti - deve essere una memoria viva che si traduca in responsabilità e impegno. Il cambiamento che desideriamo ha bisogno di ciascuno di noi. Meno convegni e più fatti. Ci sono troppi cittadini ad intermittenza".
Secondo Ciotti il cambiamento deve camminare su due gambe: il lavoro e la cultura. "Massimo appezzamento per ciò che fannola magistratura e le forze dell'ordine ma come società civile siamo tutti chiamati a portare il nostro contributo, ogni giorno, per il bene comune".
Il presidente di Libera ha ricordato che "non tutto ciò che avviene di illegale è mafia: c'è questa pericolosa commistione tra legale e illegale, uomini delle Istituzioni e poteri occulti che inquesto territorio si avverte e si respira".
Anche la sindaca di Erice, Daniela Toscano, ha ribadito il valore positivo della politica e ha stigmatizzato pubblicamente i comportamenti illeciti di certi amministratori locali facendo riferimento anche alla vicenda giudiziaria che ha riguardato il vice sindaco di Erice. "Dobbiamo ringraziare Margherita - ha proseguito- per averci donato,in questi anni, l'occasione di riflettere , a partire da una vicenda per lei certamente dolorosa, sulla necessità di lavorare tutti per costruire una societàmigliore. Facciamo memoria collettiva in questo luogo che ha un significato concreto ma anche simbolico ea partire dal quale dobbiamo definire le nostre scelte".
"Questa occasione - ha detto il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida - serve a non spegnere i fari della nostra attenzione e a rinnovare il nostro impegno per questa terra bellissima e martoriata".