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Sgominata organizzazione che gestiva sbarchi di migranti clandestini [VIDEO]

Scoperta e sgominata dalla Guardia di Finanza una organizzazione che gestiva i cosiddetti "sbarchi fantasma" fra Marsala e Mazara del Vallo. Uno dei p...

Ornella Fulco

Scoperta e sgominata dalla Guardia di Finanza una organizzazione che gestiva i cosiddetti "sbarchi fantasma" fra Marsala e Mazara del Vallo. Uno dei protagonisti del traffico è sospettato di essere vicino ad ambienti terroristici jihadisti. Nelle intercettazioni dei militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo e dei militari della Compagnia di Marsala parla di un suo viaggio senza ritorno in Francia e di azioni pericolose: "Dio mi aiuti per quello che devo fare". Il fermo disposto dalla Procura della Repubblica di Palermo  nell'ambito dell'operazione denominata "Scorpion fish 2" ha riguardato 13 persone, cittadini tunisini e marocchini residenti nelle province di Trapani e Palermo; nel gruppo c’è anche una donna, accusata di essersi occupata della vendita delle sigarette di contrabbando che viaggiavano sui gommoni insieme ai migranti. Il prezzo di una traversata variava dai 3.000 ai 5.000 euro. Ad ogni viaggio, che partiva dalla provincia tunisina di Nabeul, venivano imbarcate dalle 10 alle 15 persone. Pagando un supplemento i viaggiatori potevano percorrere la tratta fra la Tunisia e la Sicilia in due fasi, con tappa e soggiorno in una casa sull'isola di Pantelleria, un modo per abbattere il rischio di controlli ed arresti. Ai componenti dell'organizzazione viene contestata l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Le sigarette, smerciate per la maggior parte  nei mercati rionali palermitani, al prezzo di non più di 3 euro a pacchetto, fruttavano guadagni per oltre 17 mila euro per ogni quintale. Per la conduzione del traffico, che poteva fruttare complessivamente tra i 30.000 e i 70.000 euro a viaggio, era stata predisposta una efficiente rete organizzativa, che contava sull'operato anche di elementi italiani che si occupavano di fornire ai clandestini un vero e proprio servizio "shuttle" dalle spiagge di sbarco alle basi logistiche dell'organizzazione, dove, una volta rifocillati e forniti di vestiario, i migranti potevano liberamente raggiungere le destinazioni scelte. Secondo il procuratore Lo Voi "si tratta di un'indagine molto importante perché colpisce un'organizzazione criminale che favoriva l'ingresso di migranti irregolari interessati a un trasporto via mare sicuro e disposti a pagare cifre più alte rispetto ai tradizionali viaggi sui barconi o a evitare qualunque forma di controllo ed identificazione all'arrivo. Anche per questa ragione non può escludersi, ma non vi sono elementi precisi al riguardo, che potessero approfittarne anche soggetti pericolosi". Nel giugno dell’anno scorso, era scattato un altro provvedimento di fermo, per 15 persone, ma la linea Tunisi-Sicilia non si è interrotta. Alcuni gommoni sono stati inseguiti in mare delle motovedette della Finanza, altri viaggi sono stati seguiti passo passo attraverso gli aerei del Reparto operativo aeronavale delle Fiamme Gialle.

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