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Sgominata banda dedita a furti, rapine e spaccio di droga

Operazione anticrimine della Polizia di Stato all'alba di oggi in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Emanuele ...

Ornella Fulco

Operazione anticrimine della Polizia di Stato all'alba di oggi in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Emanuele Cersosimo di Trapani. Sgominata una banda dedita a furti e rapine utili a finanziare un'attività di spaccio, composta da Massimiliano Voi, 41 anni, Antonio Voi, 20 anni, Annibale Baiata, 32 anni, Giuseppe Barraco, 39 anni, Francesco Paolo Salerno, 33 anni, Claudio Viviani, 43 anni. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo e in concorso, di furto aggravato, detenzione, porto e alterazione di armi da fuoco, spari in luogo pubblico. Le indagini degli uomini della sezione antidroga della Squadra Mobile di Trapani - coordinate dal pm Andrea Tarondo -  hanno accertato che il gruppo pianificava con determinazione e fredda lucidità i colpi per finanziare l'acquisto d'ingenti quantitativi di stupefacenti. A conferma di ciò, lo scorso 5 febbraio, Massimiliano Voi e Francesco Paolo Salerno furono arrestati in flagranza dagli uomini della Squadra Mobile dopo essere stati trovati in possesso di oltre 5 chilogrammi di hashish di ottima qualità e di diverse cartucce per pistola e fucile. La disponibilità di armi da fuoco - hanno riferito gli investigatori - da parte della banda era essenziale per compiere furti e rapine organizzati dopo meticolosi e ripetuti sopralluoghi presso attività commerciali e abitazioni di anziani facoltosi e di persone che vivono da sole. Gli indagati, come è emerso dalle conversazioni intercettate dalla Polizia, erano spregiudicati nell'individuare le potenziali vittime e desistevano solo in presenza di impianti di videosorveglianza e di allarme o delle pattuglie delle forze dell'ordine e della vigilanza privata che avrebbero potuto rendere difficile il "colpo". Gli obiettivi venivano studiati con estrema attenzione e i componenti della banda si procuravano gli strumenti da scasso necessari per compiere i furti, prevendendo anche soluzioni complicate per entrare all'interno dei luoghi da depredare come, ad esempio, calarsi dal tetto, dopo avervi praticato un buco, o da un lucernaio. Abili nel maneggio di pistole e fucili, Massimiliano Voi, suo figlio Antonio e Annibale Baiata si esercitavano nel tiro non solo in campagna ma anche sul tetto dell'abitazione di Voi, a Trapani, sparando ripetutamente anche durante le festività di Capodanno. Gli investigatori hanno accertato che il gruppo criminale disponeva di un fucile a canne mozze e di una pistola, che spesso venivano trasportati a bordo delle auto utilizzate per mettere a segno i "colpi". I tre potevano fare affidamento anche su altre armi e Massimiliano Voi racconta, nel corso di una conversazione con Baiata intercettata dalla Polizia, di averne pulita una che era completamente arrugginita. Lo stesso illustrava ai suoi complici le conseguenze penali alle quali sarebbero potuti andare incontro se fossero stati fermati dalla Polizia e trovati in possesso delle armi consigliando di rispondere che le avevano trovate e le stavano per consegnare alle autorità competenti. Sempre Voi spiegava quanto fosse micidiale sparare con un fucile a canne mozze: "Altro che pistola! …Fa una rosata che ne prendi quattro!". Massimiliano Voi era preoccupato, inoltre, di non rimanere mai senza un'arma a disposizione in occasione delle sue "imprese" criminali. Le indagini della Mobile trapanese hanno dimostrato la responsabilità di Antonio Voi e di Annibale Baiata per il furto all'ufficio delle Poste di Erice avvenuto lo scorso 11 gennaio. In quell'occasione i due, insieme ad altre persone al momento non identificate, riuscirono a sottrarre valori bollati per 2.200 euro e 365 euro in contanti. La cassaforte asportata dall'ufficio, nelle fasi della fuga, cadde dall'auto sulla quale era stata caricata e venne lasciata sulla strada. Dalle intercettazioni è emerso anche il pieno coinvolgimento di Massimiliano Voi, Baiata, Salerno e Barraco nel furto ai danni del negozio di abbigliamento "Bugatti Station" della dorsale Zir a Trapani, dal quale, lo scorso il 17 gennaio, dopo aver sfondato la vetrata, avevano rubato 4.300 euro custoditi in una cassaforte. L'attività investigativa ha documentato anche il sopralluogo fatto dalla banda all'agenzia di viaggi "Egatour" di Trapani e ad una rivendita di tabacchi del centro storico. I furti poi erano "saltati" perché vi erano troppe telecamere intorno alle due attività commerciali. La "continua escalation di condotte delinquenziali" degli arrestati - così la definisce il gip nell'ordinanza di custodia cautelare - emerge anche dal comportamento di Giuseppe Barraco che, come riferiscono i suoi stessi complici durante una conversazione intercettata dalla Polizia, gestiva un gruppo di giovani dedito a commettere reati contro il patrimonio. Gli arrestati sono stati condotti presso la Casa circondariale "San Giuliano" di Trapani tranne Antonio Voi a cui sono stati applicati gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

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