Le strumentazioni a bordo della "Iuventa", la nave della ong tedesca Jugend Rettet sequestrata la scorsa settimana su richiesta della Procura della Repubblica di Trapani, potrebbero essere state oggetto di un attacco hacker da parte di gruppi anti-migranti di destra con l'intento di minare la missione creando false prove di operazioni illegali di salvataggio. Un portavoce della Jugend Rettet, ha dichiarato alla Fairfax Media, il maggiore network di informazione australiano, che la ong non ha fatto nulla di illegale nella complessa e pericolosa situazione al largo della costa della Libia, dove migliaia di migranti vengono messi in mare su imbarcazioni spesso non adatte a compiere l'intero tragitto. La ong tedesca avrebbe ricevuto un documento di 450 pagine "pieno di possibili prove" dalla Polizia italiana che gli avvocati stanno ancora esaminando. Le accuse di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina mosse dai magistrati trapanesi si basano sugli incontri - al momento si tratta di tre casi documentati - della "Iuventa" con quelli che la ong chiama i "pescatori di motori", soggetti che - affermano dalla Jugend Rettet - "appartengono in senso più ampio alle reti di trafficanti" e che si presentano durante o dopo un salvataggio per recuperare barche e motori e riportarli in Libia per il loro riutilizzo o per fare soldi. I "pescatori di motori" - ha affermato l'esponente della ong - sono "un grosso problema" perché sono, talvolta, armati e hanno precedentemente attaccato navi di ong e della Guardia costiera quando hanno cercato di distruggere le imbarcazioni su cui viaggiavano i migranti dopo i salvataggi.
Sequestro "Iuventa", dalla ong avanzata ipotesi hackeraggio apparecchiature di bordo
Le strumentazioni a bordo della "Iuventa", la nave della ong tedesca Jugend Rettet sequestrata la scorsa settimana su richiesta della Procura della Re...
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