Mentre per il prossimo 3 giugno dinanzi al gup è fissata una nuova udienza del processo (rito abbreviato) contro Leonardo Di Benedetto, ieri la Cassazione ha cancellato la sussistenza dell’ipotesi di reato nei confronti dello stesso dirigente del Comune di Erice.
Di Benedetto è il vice segretario comunale che a dicembre scorso è stato raggiunto da una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trapani, con la quale ha subito una interdittiva che lo ha sospeso dalla funzioni dapprima per un anno, periodo ridotto poi a sei mesi dal Tribunale del Riesame.
Contro anche questa ultima decisione hanno proposto ricorso presso la Corte di cassazione i suoi difensori, avvocati Pasquale Contorno e Massimo Solaro.
I giudici della Cassazione hanno cassato, senza rinvio, l’ordinanza del gip di Trapani e il provvedimento del Tribunale del riesame di Palermo, anche su richiesta del sostituto procuratore generale.
Di Benedetto è stato colpito dalla stessa indagine (nel frattempo andata in archivio) che riguardò l'attuale sindaco di Erice Daniela Toscano, a proposito del cosiddetto "scandalo dei parcheggi", insediati nella zona dei lidi balneari di San Giuliano, indagine dalla quale la Toscano, con suo fratello, Massimo, avvocato e consigliere comunale a Trapani, sono usciti prosciolti.
Una inchiesta scattata dalla denuncia di un imprenditore che si era visto negare l'autorizzazione ad aprire un parcheggio nella stessa zona balneare. Di Benedetto non ha fatto altro che trasmettere per pec al difensore della Toscano, nel periodo in cui erano in corso le indagini sui parcheggi, gli atti relativi al sopralluogo della Polizia Municipale, nell'area dell'imprenditore che poi si è visto negare la concessione.
Per il pm Franco Belvisi facendo questo il vice segretario comunale ha violato un segreto istruttorio, per la Cassazione nessun segreto è stato violato, "destinatario dell'informazione era il sindaco che per ragioni istituzionali aveva già avuto notizia dell'esito dell'accertamento dei vigili urbani...l'informazione trasmessa dal vice segretario comunale si limitava solo a tale atto protocollato e non si estendeva agli sviluppi della notizia di reato...il delitto di rivelazione di segreto di ufficio sussiste quando la notizia viene portata a conoscenza di persona non autorizzata". A questo punto il procedimento penale la cui discussione è fissata per venerdì prossimo dovrebbe concludersi con il proscioglimento, l'ennesimo in questa vicenda giudiziaria che ha parecchio agitato la politica ericina