Salemi, 27 marzo 2012 Vittorio Sgarbi replica a Fabio Granata, anche lui intervenuto nella polemica tra il critico darte, Agnese Piraino Leto e il figlio Manfredi Borsellino: «A fronte di una polemica inesistente e nella certezza dellingiuria contro la verità e contro la bella esperienza di Salemi, i toni fintamente amichevoli e sprezzanti con cui Fabio Granata definisce la candidatura richiesta dai cittadini di Cefalù (e anche da esponenti del suo stesso partito, il Fli, che mi hanno insistentemente pregato, come «ennesima trovata», di dare la mia disponibilità alla candidatura di assessore alla Cultura a Palermo) non sono ricevibili, seppure mitigati dagli attestati di stima culturale. E ciò per levidente atteggiamento di superiorità di chi crede di stare dalla parte giusta rispetto a chi starebbe dalla parte sbagliata. Il riferimento al «giocare» di un eletto, diversamente da lui che non lo è stato, è davvero fuori luogo, ancor più se si tiene conto della sua non memorabile esperienza di assessore regionale ai Beni Culturali rispetto alle tante iniziative realizzate a Salemi, di cui si è parlato in tutto il mondo, e che Granata, ovviamente, nemmeno conosce. Né la giovane età di Granata né la sua fragile costituzione culturale gli consentono, dallalto dellessere nato in Sicilia, di esortarmi a lasciare stare questioni più grandi di me, e addirittura evitare argomenti sui quali, «come dimostra Salemi», non possiederei «lalfabeto di base»: altre tristi considerazioni, che rientrano nel generale atteggiamento di stalking inaugurato dal Pm Gozzo e da lui confermato chiamando polemica il mio tentativo di ristabilire la verità delle cose e delle parole. Quello che Domenico Gozzo, Manfredi Borsellino (anche usando la madre) e Fabio Granata vogliono - e chissà quanti altri si accoderanno - è dissuadermi dal candidarmi a Cefalù. Se questo dovesse avvenire, non sarebbe per mia libera scelta, ma per una costrizione ambientale dimostrata dalle loro inaudite parole rispetto alla semplice soddisfazione da me manifestata per lapprezzamento di Agnese Borsellino. Dovrei vergognarmene e tacerlo ? Non vedo polemica, ma se non riceverò attestati di rispetto ed equilibrio da parte di esponenti politici minacciosi o di chi tenta dinquinare la battaglia politica, rinuncerò, contro il mio desiderio, a candidarmi». Ed a proposito dell'intervento del Pm Domenico Gozzo, Sgarbi ha detto «Conosco Domenico Gozzo. Ed ancor di più le sue inchieste sbagliate, già stigmatizzate dalle parole del Sostituto Procuratore della Cassazione Francesco Iacoviello e dal Presidente della Corte di Appello di Milano Giovanni Canzio. Gozzo ha già dimostrato di non rispettare le sentenze della Cassazione e ora procede con una insensata intimidazione, del genere Nessuno tocchi Caino. Io non ho toccato nessuno. Ho, nella piena libertà di espressione e nel ricordo di lusinghiere parole della Borsellino nei miei confronti, rievocato un episodio, come potrei ricordare le belle parole di Napolitano, di Ayala, di Tornatore, in visita a Salemi. Nientaltro. Ma le reazioni scomposte e di chiara contrapposizione politica di Gozzo e di Manfredi Borsellino mimpongono di denunciare luno per stalking laltro per concussione. E valutare se, con queste continue pressioni indebite rispetto alla verità, sia possibile candidarsi in Sicilia, non potendo neppur ricordare parole affettuose di una persona della quale sono stato in continuo e stretto rapporto anche con i suoi parenti che hanno casa a Salemi. Con soggetti come Gozzo e Manfredi Borsellino la normale attività democratica viene messa in discussione. E una cosa è certa. Dove cè la mafia non se ne parla, dove se ne parla con programmatiche dichiarazioni, la mafia non cè»
Salemi, polemica infinita
Salemi, 27 marzo 2012 Vittorio Sgarbi replica a Fabio Granata, anche lui intervenuto nella polemica tra il critico darte, Agnese Piraino Leto e il ...
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