Riapertura ex Stabilimento Florio. Sgarlata: "Impegno per la valorizzazione"

Oltre mille visitatori nei soli primi due giorni di riapertura. Queste le cifre che si riferiscono all'ex Stabilimento Florio che ha riaperto i battenti lo scorso weekend a Favignana. A comunicare il dato è stato il sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, questa mattina, nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato l'assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Mariarita Sgarlata, e la Sovrintendente ai Beni culturali di Trapani, Paola Misuraca. Pagoto ha voluto anche ringraziare le maestranze, la Soprintendenza che si sta occupando dei lavori di recupero totale, le guide e le forze dell’ordine “che ne hanno permesso una riapertura così veloce, già sabato, per non perdere la bigliettazione” e tutta l’isola di Favignana che sorveglia e controlla l’ex Stabilimento, autentico gioiello esteso per circa 32mila metri quadrati". "All’assessore Sgarlata- ha proseguito il primo cittadino - chiediamo che vengano inserite tutte le risorse possibili per la valorizzazione totale di questo bene e anche per investire nuovamente nella mattanza. Un importante imprenditore del settore, infatti, ha manifestato la volontà di riprendere qui la mattanza dei tonni". La Soprintendente, Paola Misuraca ha confermato per il mese di settembre un incontro, voluto per dare vita a un tavolo tecnico e discutere di un futuro migliore per la struttura. "Il mio impegno - ha dichiarato l'assessore Sgarlata - sarà rivolto alla completa valorizzazione e, in particolare, alla custodia perché occorre ridistribuire il personale che, per ora, è concentrato nei centri maggiori. I sindacati mi aiuteranno e in questa direzione stiamo già lavorando. Abbiamo il dovere di farlo, considerando che la struttura garantisce lavoro alle generazioni future". All’interno dello Stabilimento verrà anche allestito il Museo della battaglia delle Egadi. Il progetto è già stato finanziato dalla Regione e sarà realizzato il prossimo anno. L’ex Stabilimento Florio di Favignana non era solo il luogo dove venivano custodite le attrezzature, le ancore e le barche della mattanza, ma rappresenta un pezzo importante della storia della famiglia Florio e di quella degli isolani che trovarono nella pesca e lavorazione del tonno riscatto sociale dalla povertà e fonte di sussistenza economica.