Sviluppare una politica del recupero delle singole unità abitative dei centri storici, arginare la cementificazione delle periferie e delle campagne, ridurre il consumo del suolo, uscire dall'ingessamento di strumenti urbanistici inesistenti o obsoleti. Questi gli obiettivi di un apposito disegno di legge regionale di cui è relatore il parlamentare trapanese Girolamo Fazio. «Ogni indicazione, suggerimento e quindi emendamento - afferma il deputato - è accoglibile purché non si perda di vista l'obiettivo che ci si è posti nella stesura della norma: uscire dall'immobilismo deleterio, devastante per la Sicilia tanto quanto l'iperattivismo cementizio degli anni Settanta, e perseguire la strada, già tracciata in altre regioni, nella direzione indicata dal presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci». «Il ddl - spiega Fazio - prevede che ogni intervento, dalla classificazione degli edifici, alla demolizione e ricostruzione, o ristrutturazione parziale, sia affidato, caso per caso, alla valutazione delle Soprintendenze che appaiono gli enti che hanno competenza e strumenti tecnici per una piena valutazione. Si tratta prosegue del tentativo di passare ad una azione positiva dopo anni di inazione negativa. Basta andare a vedere le innumerevoli transennature e ponteggi, innalzati a tutela della incolumità pubblica, di cui sono disseminati i nostri centri storici che offrono una biasimevole immagine negativa che incide pesantemente e sfavorevolmente sulla offerta turistica». Fazio ricorda come, negli anni della sua sindacatura a Trapani abbia dovuto firmare «più di mille ordinanze riguardanti immobili lasciati nel più totale abbandono dai proprietari che non vi avevano più alcun interesse economico». «Il tentativo è quello di rendere più agevole e più facile la vita ai nostri concittadini, fino ad oggi indotti a commettere abusi quando si confrontano con strumenti urbanistici anacronistici ed impossibili da attuare. A chi giova avere immobili di nessun pregio ed improduttivi, pericolosi, inutilizzabili, nei nostri centri storici? A chi giova l'immobilismo di tante amministrazioni che scaricano esclusivamente sui privati la responsabilità ed il costo per la tutela del patrimonio abitativo dei centri storici? A chi giova il trasferimento di famiglie e giovani coppie fuori dai contesti urbani d'origine, verso periferie sempre più anonime e cementificate?». «Gli immobili di pregio, artistico, architettonico e storico - conclude il deputato - sono già sotto tutela di diverse norme, tra loro coordinate. Qui si vuole solo intervenire su quel patrimonio lasciato in abbandono, di nessun pregio e valore se non quello meramente economico affidando appositamente alle Soprintendenze il ruolo di garanzia e tutela tanto delle peculiarità architettoniche che dei tessuti urbanistici originari, demandando ad esse le opportune valutazioni tecniche e paesaggistiche e, per i casi più complessi, le procedure di autorizzazione condivise con il Genio Civile che tengano conto del contesto generale, delle tipologie costruttive e ricostruttive e dell'uso degli opportuni materiali edilizi».
Recupero immobili dei centri storici, l'on. Fazio relatore di un ddl
Sviluppare una politica del recupero delle singole unità abitative dei centri storici, arginare la cementificazione delle periferie e delle campagne, ...
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