Quindici anni di reclusione per Jessica Pulizzi e cinque anni e sei mesi di reclusione per l'ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, chiamato a rispondere di false dichiarazioni al pubblico ministero. Queste le richieste avanzate oggi dai pubblici ministeri Francesca Rago e Sabrina Carmazzi al termine del processo in corso di svolgimento al Tribunale di Marsala per il rapimento della piccola Denise Pipitone, avvenuto nel settembre del 2004 a Mazara del Vallo. Jessica Pulizzi era una ragazzina che nutriva astio nei confronti di Piera Maggio per la relazione avuta con suo padre, Piero Pulizzi, ritenuta responsabile della fine del matrimonio dei suoi genitori", questa la tesi sostenuta dalla pubblica accusa che individua nella volontà di vendetta il movente che avrebbe spinto la giovane, adesso ventiseienne, a rapire la sorellastra. Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri Rago e Carmazzi il rapimento della piccola Denise è stato frutto di "un'azione repentina e non preventivata". Quel primo settembre del 2004, passando in via Giovanni La Bruna, Jessica Pulizzi ha visto la piccola ed ha deciso di rapirla. "L'imputata - ha detto il pubblico ministero Francesca Rago - non è riuscita a frenare quella rabbia covata da tempo e ha preso con sé Denise, caricandola sul suo scooter e allontanandosi velocemente". Jessica Pulizzi oggi era presente nellaula "Paolo Borsellino" del Tribunale di Marsala insieme alla madre Anna Corona, indagata in un secondo filone dinchiesta sulla cui richiesta di archiviazione si attende la decisione del gip. Assente, invece, laltro imputato, lex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb.
Processo Denise: chiesta condanna a 15 anni per Jessica Pulizzi
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