E' un misero risarcimento quello proposto dall'Asp di Trapani ad una donna vittima di un presunto caso di malasanità. Operata, al Sant'Antonio Abate, per un fibroma all'utero i medici le hanno lasciato nella pancia una valvola. Una dimenticanza che ha creato alla paziente dolori all'addome a tal punto che ha dovuto subire un'altra operazione per la rimozione del corpo estraneo. La donna, assistita dall'avvocato Maurizio Miceli, ha respinto la proposta dell'Azienda sanitari, sporgendo denuncia. I fatti risalgono al due marzo del 2022, quando la malcapitata è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per la rimozione di un fibroma dalla parete dell'utero. Dopo l'intervento la donna viene dimessa. Tornata a casa, però, comincia ad accusare forti dolori all'addome. Esegue, pertanto, la Tac che riscontra la presenza dl corpo estraneo: un tubo di drenaggio, una sorta di valvola utilizzata durante l'intervento e scordata, incredibilmente, nella pancia. La donna, pertanto, deve sottoporsi ad un'altra operazione.Tramite l'avvocato Miceli, la paziente presenta una richiesta risarcitoria all’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, chiedendo un ristoro per i danni subiti anche dal punto di vista psicologico. L’Asp riunisce il comitato che si occupa proprio di valutare questi casi e propone un risarcimento danni di 1500 euro, comprensivi delle spese mediche e legali nel frattempo sostenute.Adesso il caso è finito in Procura: la donna, infatti, ha denunciato i medici che l'avevano operata.
Presunto caso di malasanità all'ospedale di Trapani
Vittima una donna. I medici le hanno lasciato una valvola nella pancia
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