Pietro Polizzi candidato di Forza Italia al Consiglio Comunale di Palermo, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, davanti al Gip ha affermato: " Mi ritiro dalla competizione elettorale, non sono più in corsa". Il passaggio più interessante riguarda un'intercettazione ambientale tra lo stesso candidato per il partito di Forza Italia e Sansone, quel giorno recatosi nel suo comitato elettorale, dove Polizzi avrebbe sussurato " Se sono potente io lo siete anche voi".
Hanno sostenuto, davanti al Gip, che la trascrizione dell'intercettazione che li ha fatti finire in carcere non sia totalmente fedele all'originale conversazione avuta, hanno ribadito infatti che visto che si conoscevano da anni quel " se sono potente io, siete potenti anche voi" era solo un modo per ostentare potere. Davanti alla contestazione di quella frase, pronunciata da Polizzi, e ritenuta dai pm, coordinati da Paolo Guido, l'elemento chiave del patto politico-mafioso stretto con il costruttore, storico alleato di Riina, l'indagato ha detto: " è il mio modo di parlare", cercando di far capire che dietro c'era solo un tentativo di farsi bello con Sansone.
La Procura e Gip sono però di avviso diverso e l'hanno ritenuta fondamentale per contestare il reato di scambio elettorale tanto da dover intervenire tempestivamente con la misura cautelare prima delle consultazioni di domenica prossima nel timore che " il diritto- dovere di voto venisse trasfigurato in merce di scambio assoggettata al condizionamento e all'intimidazione del potere mafioso".