Cronaca

Padiglione dei bambini cadente: padre si incatena al cancello del Cimitero comunale

Ha scelto una modalità eclatante - quella di incatenarsi al cancello dell'ingresso principale del Cimitero comunale - per far sentire la sua voce dopo...

Ornella Fulco

Ha scelto una modalità eclatante - quella di incatenarsi al cancello dell'ingresso principale del Cimitero comunale - per far sentire la sua voce dopo le tante segnalazioni e denunce, anche alle forze dell'ordine, rimaste inascoltate. Protagonista della protesta, conclusasi stamattina intorno alle 12, è il 56enne Andrea Ditta. L'uomo, ex agente della Polizia Penitenziaria, dal 2005 anni lotta perchè il padiglione dove sono ospitate le tombe di bambini e neonati venga ristrutturato. Dopo i primi crolli, infatti, l'area è stata circondata da una impalcatura che, peraltro, impedisce ai cittadini di poter rendere omaggio ai propri piccoli defunti. L'obiettiva situazione di degrado, a cui negli anni non è stato posto rimedio, oltre che essere documentata fotograficamente da Ditta, è stata oggetto - come riferito dalla dirigente dei Servizi cimiteriali del Comune, Antonia Luppino - di una recente ricognizione, corredata anche da riscontri fotografici, che è stata inoltrata agli uffici competenti. "Umanamente comprendo il disagio del signor Ditta - ha detto la funzionaria comunale, da due anni alla guida dell'ufficio dei Servizi cimiteriali - ma le decisioni su dove e come intervenire non sono di nostra competenza. Noi possiamo, come è stato fatto, segnalare lo stato delle cose". L'iter sarebbe quello consueto, reperire i fondi nel bilancio e indire una procedura di gara per l'affidamento dei lavori. Andrea Ditta ha riferito di avere parlato del problema sia con il sindaco Fazio sia con Damiano senza, però, che la condizione del padiglione subisse miglioramenti. "Anzi - afferma - ho avuto sentore che alcune salme sono state spostate in sepolture più consone, mentre le altre, come quella di mio figlio no. Perchè non tutte? Io non posso andare a fare visita alla tomba di mio figlio [ndr. morto dopo soli 8 giorni di vita] se non arrampicandomi sull'impalcatura ma non riesco ad individuare dove si trovi il loculo in cui è sepolto". Nella sua situazione ci sono anche altri cittadini ma, oggi, Ditta era solo nella sua protesta. "I miei familiari sono preoccupati - ci ha detto - perchè sono cardiopatico ma io non mollo fino a quando la questione non sarà risolta. Il problema non è solo mio, il problema è di tutti i cittadini di Trapani". In effetti non possiamo che essere d'accordo con lui perchè se al Cimitero comunale vi sono situazioni di incuria o degrado è questione di rispetto per i defunti e di civiltà, quindi, cosa che riguarda tutti i cittadini. Sul posto sono intervenute una pattuglia della Polizia Municipale e, successivamente, anche una gazzella dei Carabinieri e, anche grazie alla loro mediazione, Andrea Ditta ha deciso di sospendere la sua protesta: gli è stato assicurato, come aveva chiesto, che sarà ricevuto quanto prima dal commissario straordinario Francesco Messineo per esporgli la problematica e chiedere quelle soluzioni che, in dodici anni, non sono arrivate. [metaslider id=118071]

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