Un canto triste e dolente, intonato da un gruppo di connazionali, le ha accompagnate nel loro ultimo viaggio, quello della morte che le colte quando erano quasi in salvo. Èaccaduto stamattina, al molo Ronciglio, dove la nave "Aquarius" di "Medici senza Frontiere" ha condotto sulla terraferma le salme di due donne nigeriane, di 33 e 19 anni, insieme a 353 persone tratte in salvo al largo delle coste libiche nella notte tra sabato e domenica scorsi. I migranti, che erano a bordo di gommoni in precarie condizioni di navigazione, sono stati recuperati in quattro distinte operazioni, tre delle quali condotte direttamente dall'equipaggio della "Aquarius". Nel quarto caso sono stati trasbordati dalla OCC Tiger che li aveva intercettati. Le due donne sono decedute a bordo della nave, poco dopo il salvataggio, per ipotermia. Sui loro corpi, dopo la prima ispezione cadaverica, sarà effettuata l'autopsia. I migranti, per la maggior parte di nazionalità nigeriana, sono stati condotti all'hotspot di Milo per le procedure di identificazione e foto-segnalamento. Tra di loro 10 donne in stato di gravidanza e circa 60 minori non accompagnati di cui molte ragazzine nigeriane, presumibilmente vittime della "tratta" che le introduce sul mercato della prostituzione - spesso a forza grazie alle minacce di ritorsioni sui familiari rimasti nel Paese d'origine e dei riti vodoo - per pagare il debito contratto per il viaggio.
Nave di Medici senza Frontiere sbarca 353 migranti e le salme di due donne [VIDEO]
Un canto triste e dolente, intonato da un gruppo di connazionali, le ha accompagnate nel loro ultimo viaggio, quello della morte che le colte quando e...
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