Tra le ipotesi sull'incidente aereo di ieri sera, ci sarebbe quella che il pilota, il capitano Fabio Antonio Altruda, 33 anni, originario di Caserta, sarebbe rimasto ai comandi del caccia Eurofighter nonostante il velivolo perdesse quota per scongiurare lo schianto contro le abitazioni.
Oggi, se si fosse lanciato e l'aereo avesse fatto vittime civili, staremmo a fare altri discorsi, piangendo un numero di morti superiore. Il giovane capitano, in pratica, avrebbe sacrificato la propria vita, invece, di lanciarsi con il paracadute per mettersi in salvo. Ipotesi avvalorata dalla circostanza che il cadavere è stato rinvenuto tra i rottami del velivolo dai vigili del fuoco e dal personale dell'Aeronautica militare.
C’è comunque da verificare del perché l’aereo, come dimostrano alcune immagini riprese da una telecamera di sorveglianza della zona, sia precipitato di botto verticalmente il che lascia spazio a diverse congetture, tra cui quella di un guasto meccanico con un malfuzionamento del velivolo o di un malore accusato dal pilota.
La indagini dovranno dare una risposta, soprattutto ai familiari del capitano Altruda (cui vanno le condoglianze dell'intera nostra redazione), che lo piange e che hanno il diritto di sapere la verità vera e non quella ufficiale che, purtroppo, in altri frangenti è stata data dagli organi di Stato.
Di certo c'è un giovane ufficiale morto nell’espletamento delle sue mansioni in difesa dello Stato.