Cultura

Mogavero: "Attesa e trepidazione per l'equipaggio del Pindaro"

"In questo contesto il nostro animo si vela di tristezza ed è appesantito da preoccupazione e disagio, perché da qualche giorno il peschereccio “Pinda...

Niki Mazzara

"In questo contesto il nostro animo si vela di tristezza ed è appesantito da preoccupazione e disagio, perché da qualche giorno il peschereccio “Pindaro” della nostra marineria è sotto sequestro a Sfax in Tunisia e assistiamo al ripetersi di un copione ormai tristemente noto fatto di attesa, trepidazione, trattative lunghe e delicate per riportare in città equipaggio e barca». Lo ha detto il Vescovo di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero nel discorso alla città, pronunciato dal peschereccio “Afrodite”, ieri a conclusione dei festeggiamenti per il patrono San Vito, dopo il lancio della corona d’alloro in mare per ricordare le vittime del mare. Mogavero ha detto: «A qualcuno è sorta spontanea la considerazione: ma come, noi ci adoperiamo per soccorrere i migranti – e i nostri marittimi sono in questo un esempio magnifico – e dall’altra sponda del Mediterraneo vanno a caccia dei nostri pescherecci? La domanda non è oziosa, ma la risposta non può essere sbrigativa e banale. Purtroppo il bene non è così contagioso e trainante come ci si auspicherebbe. Tuttavia, non possiamo disattendere la parola di Dio che ci indica una via impegnativa, ma senza alternative: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rm 12,21)». «Questo mare che accolse San Vito come esule per sfuggire alla persecuzione – ha detto ancora il Vescovo - ha assunto fin da quel lontano quarto secolo la sua connotazione di mare della speranza e Dio voglia che continui a mantenere nel nostro tempo e per nostra scelta convinta tale suo magnifico tratto identitario. Anche la recente visita di Papa Francesco a Lampedusa è stata un messaggio forte per tutte le coscienze e per noi in particolare, confermando la vocazione della nostra terra a essere ponte di incontro tra le genti che vivono su queste sponde e spingendoci a prestare sempre ascolto alla voce di chi ci chiede aiuto. In questo ci sono maestri i nostri marittimi, chiamati a giusto titolo “angeli del mare”».

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