Mercato del pesce, raggiunto accordo per la riapertura

Appena i pescatori avranno completato la documentazione a supporto, richiesta dall'amministrazione comunale? il mercato ittico al minuto di via Cristoforo Colombo sarà riaperto. Questo l'esito della riunione svoltasi ieri al Municipio a cui ha partecipato una folta rappresentanza di operatori. "L'incontro aveva l'obbiettivo - si legge nella nota del Comune - di pervenire ad una risoluzione delle criticità fino ad oggi palesatesi e nella esplicita volontà del Comune di dare nuovo avvio alle attività della vendita del pesce, rappresentando, ancora una volta, il doveroso rispetto delle regole e delle norme di legge, dalle quali chiaramente non è possibile prescindere e dalle quali nessuno è esente". Durante la riunione i pescatori si sono resi disponibili ad affrontare gli adempimenti amministrativi ed economici richiesti dal Comune e che consentono loro di regolarizzare la propria posizione lavorativa, avendo così pieno titolo all'esercizio della loro attività. Per ciò che concerne la questione della pulizia dell'area si è concordato di dare quindici giorni agli operatori, a partire dall'apertura del mercato, per presentare all'Amministrazione comunale un regolare contratto di affidamento del servizio di pulizia; nel frattempo sarà il Comune a garantire le idonee condizioni di igiene. Gli Uffici comunali saranno a disposizione per offrire supporto agli operatori del mercato per il corretto completamento delle istanze e rilasciare la relativa autorizzazione. "Ritengo doveroso esprimere un particolare apprezzamento – ha dichiarato il sindaco Damiano – agli operatori della pesca che hanno mostrato un forte senso di responsabilità, comprendendo, peraltro, il desiderio e la determinazione dell'Amministrazione comunale di riaprire il mercato ittico, con l'intendimento di renderlo un elemento di vanto per la città di Trapani e, al contempo, per garantire lo svolgimento di un'attività che fa parte della tradizione marinara trapanese. Mi auguro che tali operatori possano continuare in futuro a svolgere il loro lavoro in condizioni di decoro e di rispetto delle norme".