Cronaca

Mazara. Sequestro di beni nei confronti del boss

L'attività è stata svolta dalla guardia di finanza di Trapani

Laura Spanò

Colpito da un provvedimento di sequestro di beni Dario Messina, 37 anni, erede all'interno di Cosa nostra di due padrini eccellenti, don Mariano Agate e Vito Gondola detto Coffa. Messina è stato colpito da un sequestro di beni per circa 150 mila euro. Ad eseguire il provvedimento emesso dal Tribunale delle Misure di Prevenzione di Trapani, sono stati alla fine di una certosina indagine i finanzieri del Comando provinciale di Trapani. Un patrimonio frutto dell’attività mafiosa di Messina che è detenuto. Il sequestro ha interessato beni aziendali relativi a due società, l’una operante in ambito edile e l’altra in quello della ristorazione, entrambe con sede a Mazara del Vallo, ed ancora altri beni ed immobili. Ad occuparsi del caso gli 007 del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria di Trapani . Messina secondo la condanna che lo ha riguardato, dopo il suo arresto in occasione del blitz “Anno Zero”, è stato a capo del mandamento mafioso di Mazara del Vallo nel triennio 2015-2018. In particolare, le indagini fecero emergere il ruolo di Messina nella promozione e nel coordinamento delle attività della locale consorteria mafiosa – tipicamente quelle di natura estorsiva – esercitato da quest’ultimo avvalendosi dell’interlocuzione con soggetti vicinissimi al superlatitante Matteo Messina Denaro.

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