Il processo, sin dal primo grado di giudizio, iniziato nel 2011, si svolge con il rito abbreviato, che consente la riduzione di un terzo della pena. “Con il suo operato ha consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno e al rafforzamento di Cosa Nostra – ha detto il pg durante il suo intervento – mettendo a disposizione le proprie risorse economiche e successivamente il proprio ruolo istituzionale di Senatore della Repubblica e di Sottosegretario di Stato”.
Il politico di Trapani è imputato nel processo d’Appello bis, dopo l’annullamento della Cassazione del precedente giudizio di assoluzione e prescrizione per i fatti precedenti al 1994. Nel corso dell’udienza, presieduta dal giudice Antonio Napoli, hanno concluso anche le parti civili costituite: comune di Castellammare del Golfo, l’associazione antiracket e antiusura Alcamese, associazione antiracket e antiusura Castellammare del Golfo, Centro studi Pio La Torre, associazione Antimafia e antiracket la Verità Vive Onlus, associazione ‘Libera, nomi e numeri contro mafia’ e Associazione Antirackt Io non Pago. L’udienza è stata rinviata al prossimo 5 luglio per le conclusioni dei legali dell’ex senatore D’Alì.
Fonte AGI