Legambiente risponde al comitato Egadi Libere.

Favignana, 19 febbraio 2011- In merito al documento varato dal “Comitato Egadi Libere”,in cui si esprime opinione contraria  all’Area Marina Protetta visto che “il decreto non è stato mai discusso, se lo sono sentiti cadere in testa i cittadini” e poi “non potevano che annotare il disinteresse per ciò che poteva significare  la creazione di una zona di riserva per la popolazione”,  e di contro si fanno richieste specifiche di modifica del regolamento, che servirebbero solo ed esclusivamente ad agevolare certe tipologie di attività privatistiche di alcuni dei firmatari, secondo Legambiente di Trapani si scade nel contraddittorio. Per Legambiente, stranizza che si sia per l 'Area Protetta ma a condizioni, magari se queste portano a "tornaconti palesemente personali". Poi, nello stesso documento, scrive Legambiente, si annovera il concetto di degrado,  “cementificazione anarchica e priva di ogni stile….distruzione dei paesaggi”, non evodenziando come  il documento è firmato dagli stessi ex amministratori che hanno permesso questo degrado per cui, ottoscrivendo con il loro cognome e nome questo documento non hanno fatto altro che riconoscere e ammettere le loro colpe. Lega Aminete ricorda inoltre come,"la passata amministrazione ha adottato la tecnica del “non vedo, non sento, non parlo!”. Il famoso silenzio assenso che ha permesso una cementificazione scollegata da ogni concetto di sviluppo sostenibile di un piccolo territorio come quello egadino, creando una cicatrice indelebile negli anni.Molti dei sottoscrittori di tale documento, se avessero avuto cognizione di  quello che andavano a ratificare, di certo non avrebbero apposto le loro firme. Al massimo, conclude Legambiente Egadi, avrebbero fatto pervenire le proprie istanze, giuste o sbagliate che siano, non sta a noi deciderlo, direttamente e in altra forma all’Area Marina Protetta delle Isole Egadi".