Il sostituto pg Rita Fulantelli ha chiesto la conferma della misura emessa in primo grado con cui si si riconosce la «pericolosità sociale» dell’ex senatore forzista. Nel provvedimento di primo grado i giudici ritengono che D’Alì «ha mostrato di essere a disposizione dell’associazione mafiosa cosa nostra e di agire nell’interesse dei capi storici (...) come il latitante Matteo Messina Denaro e Salvatore Riina». La difesa dell’ex senatore e sottosegretario agli Interni ne ha chiesto la revoca. I giudici di appello si sono riservati ed emetteranno la decisione entro i termini previsti di 90 giorni. Dal 2011 Antonio D’Alì è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: è in corso a Palermo il processo in appello dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio il precedente giudizio di assoluzione (e dichiarato prescritti i fatti precedenti al 1994). (AGI)
La Procura Generale di Palermo ha chiesto la conferma dell'obbligo di soggiorno per 3 anni per l'ex senatore Antonio D'Alì
La discussione nel procedimento di appello, presso la Procura Generale di Palermo, si è svolta nei giorni scorsi.
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