"Quarantacinque lunghi anni. Anni di sofferenza, di diritti negati, ma anche anni di lotte e di conquiste", comincia così la lettera aperta inviata ai sindaci dei Comune del Belice interessati dal sisma del 1968 dalla segreteria provinciale della Cgil di Trapani che vuole sottolineare, oltre che la vicinanza del sindacato alle popolazioni colpite, come "la vertenza Belice nei confronti dei Governi di Roma e Palermo resta ancora aperta per la totale ricostruzione dei paesi, per loccupazione di migliaia di uomini e donne e per ottenere lo sviluppo dell'intero territorio belicino". Secondo la segreteria Cgil "lo stato di disagio economico in cui versano le piccole e medie imprese, lartigianato e non ultima lagricoltura, non scaturisce soltanto dalla grave crisi congiunturale che attraversa il Paese e lEuropa, ma è da ricercare anche nellassenza di norme che tutelino i comparti produttivi e che li sottraggano alle speculazioni gestite dalla criminalità". Il sindacato chiede la costituzione di un tavolo di concertazione permanente che unisca, per lo sviluppo e la programmazione, forze sociali, politiche, imprenditoriali, sindacali e di categoria. La Cgil conclude il documento riconoscendo "il ruolo combattivo e tenace svolto dalle Amministrazioni comunali della valle del Belice in questi quarantacinque anni per la ricostruzione dei paesi e per lo sviluppo economico e oggi, proprio ai comuni, chiede di continuare a essere punto di riferimento per laffermazione della legalità e dei valori di libertà e di democrazia che rendono realmente libero ogni singolo cittadino".
La Cgil ricorda il terremoto del Belice
"Quarantacinque lunghi anni. Anni di sofferenza, di diritti negati, ma anche anni di lotte e di conquiste", comincia così la lettera aperta inviata ai...
Leggi l'articolo completo su Trapani Oggi