Come i lettori ben informati sanno, due giorni fa davanti all'ingresso di Villa Filippina sono apparse scritte deliranti contro il ministro della Salute Speranza, a Palermo per sostenere la candidatura di Franco Miceli a primo cittadino, il quale è stato paragonato da ignoranti ad un boia nazista. In mattinata la candidata a sindaco Francesca Donato ha provato ad entrare per porre alcune domande ad uno degli esponenti più discussi del Governo Draghi sui vaccini. L'ingresso, a quanto ci risulta, non le è stato consentito. Su WA abbiamo provato a contattarla prima di tutto per sapere la sua opinione sulla triste vicenda di quelle parole deliranti vergate con della vernice rossa su cui la Digos è impegnata ad indagare, dopo per sapere qualcosa in più sul suo programma per rendere Palermo una città vivibile e anche naturalmente non sono mancate le questioni che rientrano nell'ambito prettamente sanitario. Ecco le sue risposte.
Cosa pensa delle scritte apparse sui muri della Villa che attaccano il ministro della Salute?
Le scritte contro il Governo Draghi appaiono sempre più spesso in tutta Italia, segno inequivocabile di un malcontento crescente. Se sospendi sanitari ed insegnati; se obblighi dei ragazzini ad indossare la mascherina, in piena estate, dentro aule calde; se obblighi milioni di persone a ricevere un farmaco inefficace e non sicuro e dopo abbandoni chi soffre gravi effetti collaterali, cosa ti aspetti? In assenza di un dialogo e di un confronto è normale che la gente trovi delle vie per dare voce al proprio dissenso.
Veniamo alla questione sanitaria. Ha posto tre domande al ministro: su quale base scientifica si basa l'obbligo dei sanitari di fare la quarta dose di vaccino allo scadere dei 90 giorni dalla guarigione; cosa farà delle milioni di dosi acquistate e non somministrate, inefficaci rispetto alle nuove varianti; infine, se corrisponde a verità che la correlazione degli effetti avversi con i vaccini viene esclusa in automatico se detti effetti dovessero manifestarsi oltre le due settimane dalla somministrazione. Il ministro le ha risposto?
Il ministo non ha risposto. D'altra parte questo esecutivo si regge solamente sulla paura di tornare al voto perchè ha preso decisioni contro l'interesse del popolo italiano e quindi si sottrae a qualsiasi forma di confronto democratico. Non penso vi siano precedenti nella storia repubblicana di un ministro della Salute più disprezzato dai cittadini e che viene accolto ovunque vada da insulti e contestazioni. Ciò che ha impaurito è stato il mio mettere in discussione il loro punto di vista; certamente non si poteva sospettare che io avessi intenzioni violente.
Passiamo alla domanda più importante: cosa intende fare per Palermo nel concreto qualora dovesse essere eletta a sindaco?
Mi baserò sui diritti e la Costituzione in quanto il sindaco è il primo presidio di difesa dei cittadini. Non vedrete piazze chiuse a chi vuole ritrovarsi per stare insieme. Oggi più che mai va difeso il diritto al lavoro ad esempio creando le condizioni perchè chi non ha un lavoro possa trovarlo. Bisognerà pensare ai giovani, creando infrastrutture per la loro crescita culturale e la loro socialità, e agli anziani e ai malati che devono essere fatti uscire dall'isolamento a cui sono costretti nei nosocomi e nelle RSA. Infine immagino una città aperta all'Europa, ospitale, che sia pulita ed ordinata con servizi efficienti ed accessibili a tutti e dove le regole vengano rispettate.
Oggi il candidato a sindaco Lagalla ha fatto visita al cimitero dei Rotoli. Lei cosa intende fare per risolvere una questione così drammatica?
Le 1.200 bare insepolte non possono essere tollerate oltre. Il collaudo del costone roccioso dei Rotoli va fatto subito per consentire l'ampliamento del campo di inumazione, ma poi va individuata l'area dove costruirne uno nuovo, senza ulteriori ed inutili procrastinazioni.